Bologna, 14 febbraio 2012 - L’HOSTESS esce trafelata dalla tenda e s’affaccia: «Stiamo per procedere a un atterraggio d’emergenza, preparatevi all’impatto». Pare un film, eppure gli 80 passeggeri del volo 1582 della Klm da Bologna ad Amsterdam son veri, verissimi. E l’atterraggio d’emergenza avviene realmente, a Francoforte, dopo un passaggio a pelo d’acqua sulle Alpi e sulle città del confine tedesco. Poteva essere una tragedia, invece finisce con tanta paura. Colpa — incredibile — di un finestrino crepato. Era quello della cabina di comando e il pilota, con un miracolo di perizia, è riuscito comunque a portare a terra gli attoniti viaggiatori.

 

TUTTO inizia ieri mattina alle 7.10: il volo del Fokker 70, un aereo di dimensioni simili a un Boeing 737 e usato di norma per gli spostamenti regionali dalla compagnia olandese, parte senza intoppi. Passa più o meno un’ora quando nel velivolo si inizia ad avvertire un gran freddo: «La temperatura era bassa e l’aria condizionata era al massimo — spiega L.B., un bolognese che si trovava sul volo e per ragioni di lavoro doveva raggiungere Amsterdam —. Non capivamo cosa stesse succedendo e perché fosse così freddo. Poi siamo scesi di quota all’improvviso». E dal mare di nuvole, racconta L.B., «ci siamo trovati radenti le Alpi».

 

Sono scese le bombole d’ossigeno e le hostess hanno spiegato l’arcano: «E’ crepato un finestrino a bordo — racconta il passeggero del 1582 —. E per fortuna che non si è rotto del tutto: altrimenti non saremmo qui a parlare». L’inferno è durato almeno quindici minuti: «E’ stata presa la decisione di atterrare a Francoforte — spiega —. E lì siamo arrivati». Vigili del fuoco, polizia, ambulanze: tutti attorno al Fokker 70 della Klm, ma non è stato necessario. Contattata, la Klm ha confermato l’accaduto, ma non ha inviato alcuna nota ufficiale attraverso l’ufficio stampa. Sul sito della compagnia aerea un aggettivo inquietante quanto eloquente: lo status del volo, fino a ieri in tarda serata, era «dirottato». I passeggeri, che hanno atteso ore in Germania prima di poter andare ad Amsterdam, erano in gran parte emiliani. «Abbiamo rischiato di morire, ma ci è andata bene», dicono. La rottura di un finestrino è un fatto quantomeno anomalo.

 

«E’ STATO il panico totale, c’era il caos abbiamo temuto per la nostra vita», raccontano ancora i passeggeri del volo. C’è anche chi chiama a casa: l’ultima telefonata: ma non sarà davvero l’ultima. Ulteriore coincidenza: per allarme terrorismo, due terminal dell’aeroporto di Francoforte ieri sono stati chiusi per precauzione. E così l’arrivo (stregato) ad Amsterdam è slittato ancora.