Bologna, 29 febbraio 2012 - La Guardia di Finanza di Bologna, su decreto del gip Pasquale Gianniti, ha sottoposto oggi a sequestro preventivo 39 immobili, per un valore di circa 11,5 milioni di euro, e conti correnti e depositi bancari e postali per ulteriori 2,7 milioni, patrimonio di un bolognese deceduto a maggio del 2009 a 83 anni senza lasciare eredi. Sono state anche sequestrate e sigillate due cassette di sicurezza, il cui contenuto non è ancora noto.

 

Dopo il decesso erano stati "ritrovati" due testamenti manoscritti, risultati poi falsi. Il primo documento, recante la data del 31 gennaio 2009, era stato trovato a casa del defunto alcuni mesi dopo la sua morte ed era stato poi pubblicato nel febbraio 2010. Il secondo testamento, datato 15 marzo 2009, era stato invece ritrovato il giorno di San Valentino del 2010 nella cassetta delle offerte di una chiesa bolognese, annunciato al parroco da una telefonata anonima partita da una cabina telefonica di Comacchio.

 

Nel primo testamento risultava indicato come beneficiario principale dell'eredità un amico di antica data del defunto, un 72enne della provincia di Bologna, ginecologo in pensione. Nel secondo documento, invece, la lista dei presunti eredi era più lunga e al posto del ginecologo comprendeva una serie di persone locatarie degli immobili oggi sottoposti a sequestro preventivo. A fattor comune, in entrambi i casi una fetta dell'eredità veniva riservata ad un altro soggetto, un bolognese di 63 anni anch'egli amico del defunto.

 

Presumibilmente per avvalorare la veridicità dei due testamenti, anche la Chiesa era stata indicata, a sua completa insaputa, come beneficiaria di una parte dei beni: nel primo testamento l'Arcidiocesi di Bologna e una parrocchia della provincia, nel secondo la chiesa dove era stato fatto ritrovare il testamento. A seguito delle indagini, dirette dal PM Antonio Gustapane ed eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria felsineo, in un computer rinvenuto a casa del ginecologo, ora indagato per truffa, sono stati trovati dei file con la bozza del primo testamento creati o modificati in data successiva al decesso.

 

Inoltre, un grafologo nominato dalla Procura come consulente tecnico, ha ritenuto che entrambi i testamenti siano falsi. Secondo il codice civile, se una persona muore senza lasciare eredi il suo patrimonio viene devoluto allo Stato, che risponde di eventuali debiti e legati fino alla concorrenza del valore dei beni.