Bologna, 13 marzo 2012 - Un altro poliziotto della Questura di Bologna arrestato. Questa volta l'accusa è di concussione sessuale. L'uomo era un assistente capo dell'ufficio immigrazione e la vicenda è totalmente distinta da quella che dieci giorni fa ha portato in carcere quattro agenti delle 'volanti'. L'inchiesta si è basata sulle denunce delle vittime, su alcune testimonianze, oltre a intercettazioni telefoniche e verifiche sui tabulati.

Secondo l'accusa, il poliziotto arrestato, un 45enne di Cesena, sposato e con figli, avrebbe costretto a rapporti sessuali almeno quattro donne maghrebine di cui seguiva la pratica per il rinnovo del permesso di soggiorno. In caso di rifiuto la loro pratica si sarebbe fermata. L'agente è stato arrestato questa mattina sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Pasquale Gianniti su richiesta del pm Lorenzo Gestri e del procuratore aggiunto Valter Giovannini, ed è stato immediatamente sospeso dal servizio.

Il poliziotto avrebbe agito utilizzando informazioni e sfruttando il suo ruolo di controllo nei confronti di donne straniere che avevano un permesso di soggiorno in fase di rinnovo. L'agente le avrebbe contattate telefonicamente e non solo (vista la pratica di rinnovo conosceva il loro indirizzo) e alla fine avrebbe forzato la loro volontà convincendole ad avere rapporti sessuali con lui. Per la Procura questo si sarebbe ripetuto per due donne magrebine.

I fatti che gli vengono contestati dall'accusa risalgono fino al 2009: in totale, i rapporti sessuali avuti con le quattro straniere e di cui gli inquirenti hanno raccolto riscontri (in alcuni casi schiaccianti) sarebbero 10-11 e si sarebbero verificati dal 2009 fino a pochissimo tempo fa. Le indagini sono partite a settembre dopo una segnalazione raccolta dal dirigente dell'ufficio immigrazione, il servizio in cui l'agente lavorava da tempo come addetto alle verifiche esterne. All'inizio dell'anno l'agente è stato trasferito all'ufficio del personale ma, stando alle indagini, avrebbe continuato a delinquere.

Tra il materiale sequestrato dagli investigatori c’è anche la registrazione audio di un rapporto sessuale tra una delle ragazze straniere e l’agente arrestato. Oltre al rapporto, la giovane ha registrato anche una conversazione al citofono con il poliziotto dell’ufficio immigrazione.
Il modus operandi dell’arrestato era sempre lo stesso. L’agente ‘selezionava’ le donne dagli elenchi della questura, sceglieva quelle che lo colpivano e poi le ricattava, chiedendo rapporti sessuali in cambio del documento.
Sono dieci gli episodi contestati, nei confronti di quattro ragazze, tre nordafricane e una dell’Europa dell’Est. Le indagini proseguono: sarà approfondita la posizione di un secondo agente, vicino all’arrestato, che avrebbe avuto rapporti con una straniera che ha anche lei problemi legati al permesso. Al momento non ci sono comunque altri indagati.

IL QUESTORE STINGONE - Le prime indagini sono iniziate proprio dai colleghi dello stesso ufficio in cui lavorava. Quest'altro episodio conferma l'intenzione del questore Stingone di fare pulizia assoluta all'interno della Questura.

“Mi rendo conto -ha affermato il questore -  che 5 poliziotti arrestati creano allarme e disagio, ma come ho detto dal primo giorno la nostra linea è e resta la fermezza, la legalità, quella dei poliziotti onesti e credo che sia più inquitante pensare che alcuni agenti in divisa continuino a delinquere restando impuniti, piu’ del fatto che vengano portati alla luce questi atti delinquenziali”. L’episodio di oggi, ha proseguito Stingone “non ha nulla a che fare con gli altri 4 arresti, sono due filoni d’indagine diversi”. “Ho sempre detto che non avrei mai difeso l’indifendibile e andiamo avanti compatti in tal senso” ha poi aggiunto, rimarcando che “qui non si guarda in faccia a nessuno e non si nasconde la polvere sotto al tappeto”. “Continueremo ad essere inflessibili, - ha specificato - non abbiamo avuto e non avremo alcuna esitazione”.

“Di fronte a questo fatto grave, la mia amarezza è l’amarezza di tutti i poliziotti onesti di cui io sono portavoce” ha ribadito, spiegando che l’indagine che ha condotto all’arresto di oggi “è nata dall’ufficio stranieri in cui lavorava lo stesso assistente arrestato e dove sono stati colti dei segnali che non sono stati trascurati, ma puntualmente segnalati dall’ufficio stesso”. Quindi l’avvio dell’indagine condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Procura con cui “siamo in perfetta sintonia” ha concluso il questore.