Bologna, 16 marzo 2012 - Il governatore Vasco Errani, il fratello Giovanni, alcuni funzionari della Regione Emilia Romagna e alcuni imprenditori, per un totale di 9 persone, sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura sulla cooperativa agricola Terremerse.

La Guardia di Finanza stamattina ha notificato a tutti l'avviso di fine indagine, atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. L'inchiesta è del pm Antonella Scandellari e in Procura il riserbo è massimo.

Secondo le accuse, la cooperativa di cui Giovanni Errani era presidente, ottenne nel 2005 un finanziamento di un milione di euro (soldi della Regione, dello Stato, ma soprattutto della Ue) per realizzare una cantina vinicola a Imola.

Secondo le accuse, il finanziamento fu concesso nonostante la cantina non fosse completata e quindi non fosse mai entrata in funzione. A Giovanni Errani e agli altri imprenditori viene dunque contestata la truffa aggravata ai danni di un ente pubblico.

Al governatore Vasco Errani viene invece contestato il falso ideologico, perché nel 2009 dopo un articolo de Il Giornale sulla vicenda inviò una nota alla Procura per attestare la regolarità della procedura. Secondo la Procura quella nota conteneva informazioni non esatte sui documenti amministrativi dell'inter e quindi era fuorviante. Di qui l'accusa di falso.

Per la nota è indagata anche la direttrice dell'ufficio legale della Regione per favoreggiamento personale (accusa che non si poteva contestare a Vasco Errani perché il codice esclude il favoreggiamento nei confronti dei parenti).

La somma dei beni posti sotto sequestro dalle Fiamme Gialle, un milione di euro, e’ pari all’importo del finanziamento che la cooperativa, al tempo presieduta dal fratello di Vasco Errani, ottenne senza averne diritto, almeno secondo le conclusioni a cui e’ giunta il pm Antonella Scandellari, titolare dell’inchiesta che vede sotto accusa anche il Governatore per falso ideologico in atti pubblici.

A Giovanni Errani sono stati messi sotto sequestro tre immobili. Gli altri due indagati nell’ambito della cooperativa Terremerse sono Gian Paolo Lucchi, il progettista che preparo’ il progetto per la realizzazione dello stabilimento vinicolo a Imola per conto della coop, e il direttore dei lavori, Alessandro Zanotti. Per Lucchi il sequestro riguarda cinque immobili, un’auto e quote societarie; per Zanotti, invece, sei immobili e quote societarie. I sequestri effettuati dalla Finanza sono finalizzati ad una futura confisca qualora ci dovesse essere una condanna. Per il momento, pero’, non sono effettivi: i beni, cioe’, rimangono nella disponibilita’ degli indagati anche se formalmente sono sequestrati e non possono essere venduti. 

 

ERRANI: SONO STATO CORRETTO

“Nell’esprimere piena fiducia e rispetto nell’azione della magistratura, ribadisco la mia piena e consapevole convinzione della correttezza dell’operato mio e dell’operato dell’amministrazione. Sono certo che nel corso del procedimento emergerà con chiarezza questa verità”. Cosi’ il presidente della Regione, Vasco Errani, commenta le novità che lo riguardano dell’inchiesta Terremerse. "Questa mattina- scrive in una nota Errani- mi è stata notificata una informazione di garanzia, nell’ambito dell’indagine su Terremerse, con l’ipotesi di falso ideologico in riferimento alla relazione ricostruttiva dei fatti inviata a suo tempo alla Procura”. Ma il governatore si dice certo “che nel corso del procedimento emergerà con chiarezza questa verità”.

E arrivando al Resto del Carlino per il Premio Marco Biagi, ha ribadito: "Sono e resto convinto della totale correttezza dell'operato della Regione. Quanto da noi detto alla procura era, ed è, a nostro avviso la verità". E quanto all'operato di suo fratello? "Io rispondo solo dell'operato della Regione"