Bologna, 29 marzo 2012 - E' in condizioni gravissime il 58enne che ieri mattina si è dato fuoco, all'interno della sua auto, davanti alla sede della Commissione tributaria, in via Nanni Costa, a Bologna. L’uomo, spiega un bollettino medico del Centro grandi ustionati di Parma diramato in serata, “permane ancora ricoverato in gravissime condizioni e in prognosi riservata presso l’unità operativa di prima Anestesia e Rianimazione”. L’artigiano ha riportato ustioni giudicate “gravissime” sul 95% del corpo e non è cosciente. Il paziente è, infatti, sotto sedativi.

 

L'uomo era schiacciato da un debito con il Fisco che ammontava a oltre 100mila euro e proprio ieri doveva comparire davanti al tribunale penale per il reato di "dichiarazione infedele mediante l'uso di fatture inesistenti". In pratica la sua dichiarazione dei redditi non era veritiera bensì basata su fatture false: l'uomo dichiarava più spese per pagare meno Iva. Il suo avvocato, Massimo Lettera, proprio ieri ha patteggiato la pena di 5 mesi e 10 giorni davanti al giudice Gabriella Castone con sospensione condizionale della pena. L'inchiesta, del pm Morena Plazzi, era nata da un accertamento fiscale dell'Agenzia delle Entrate relativo all'anno 2006. La condanna per fatture false, comunque, è arrivata dopo che l’artigiano edile si è dato fuoco, alle 8.15, dal momento che le udienze del tribunale erano fissate a partire dalle 9.

Gli agenti intervenuti in via Nanni Costa hanno trovato tre biglietti nel portafogli del 58enne in cui questi chiedeva scusa alla moglie e all'Agenzia delle Entrate.

 

Befera: "Seguiremo direttamente la sua situazione"

"Siamo estremamente dispiaciuti per quanto e’ accaduto a Bologna, seguiremo direttamente questa situazione". Cosi’ il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, commenta il caso del contribuente che si e’ dato fuoco davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate di Bologna. "In situazioni di difficolta’ economica e crisi finanziaria - ha spiegato Befera - purtroppo episodi di questo genere possono accadere”. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha augurato al contribuente, ora in fin di vita, “di rimettersi".

 

Scola (Commissione Tributaria Emilia Romagna): "Un fatto atroce"

"E’ un fatto doloroso e atroce. Mi auguro che chi di dovere ne tragga le conclusioni necessarie per rivedere l’equita’ di un sistema fiscale che si rivela capace di effetti di questo tipo’’. Così Aldo Scola, presidente della commissione Tributaria dell’Emilia-Romagna ha commentato l’episodio. ’organo regionale, presieduto da Scola, è secondo grado del ‘Tribunale fiscale’, al quale il 58enne non si è mai rivolto in appello, mentre invece risulta più di un ricorso alla commissione provinciale (il primo grado), presentati a marzo, ma rigettati con sentenza nel novembre 2011.

 

Scola ha spiegato di non conoscere i dettagli della posizione dell’uomo, che tentando il suicidio ha lasciato lettere con riferimenti ai problemi con il fisco. "Mi preoccupa - ha detto comunque - vedere cose del genere nel rapporto fisco-contribuente. Non si può far finta che non sia successo nulla. Serve una riflessione, di cui chi di dovere deve farsi carico, chiedendosi se il fisco può essere più equo, accettabile e sostenibile’’. La pressione fiscale in Italia "sappiamo quella che è". Il fatto di ieri, ha concluso, "è stranamente sintomatico in una regione come l’Emilia-Romagna dove gli uffici fiscali funzionano meglio che altrove".