Bologna, 6 aprile 2012 - Il Comune di Bologna saluta con entusiasmo l'apertura ministeriale alle biciclette contromano (vota il sondaggio).  “Valuteremo questa nuova possibilità dove è sicura e utile per ricucire gli itinerari ciclabili in centro”, spiega l’assessore comunale alla Mobilità, Andrea Colombo. “A Bologna- aveva chiosato l’assessore sul suo profilo Facebook- il nostro piano della pedonalità prevede anche questa tra le misure possibili per ricucire gli itinerari in bicicletta: da oggi abbiamo anche il parere favorevole, che fissa le necessarie condizioni di sicurezza”. La decisione è stata presa dalla direzione generale per la sicurezza stradale del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, accogliendo una richiesta della Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta.

 

In sostanza, le biciclette potranno essere fatte circolare anche contromano su strade larghe almeno 4,25 metri e con limite di 30 chilometri all’ora, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante. Condizioni che si ritrovano in gran parte del centro storico di Bologna. Qualche tempo fa era stato il consigliere comunale Pd Paolo Natali a lanciare sotto le Due Torri la proposta di fare circolare le bici contromano e sotto i portici. L’idea aveva riscosso consensi ma anche perplessità all’interno della stessa maggioranza, tanto che alla fine era stata rimessa nel cassetto. Stavolta invece c’è addirittura il via libera del ministero.

 

Tra l’altro, l’ok arriva proprio nel momento in cui la giunta comunale di Bologna accelera sulla pedonalizzazione del centro: dal 12 maggio la “T” sarà pedonalizzata tutti i weekend e i giorni festivi. “Questa innovativa interpretazione del ministero dei trasporti- esulta Colombo- riporta finalmente l’Italia al livello degli altri paesi europei. Poter fare circolare le biciclette anche contromano in alcune strade poco trafficate è fondamentale per rendere piu’ veloci i percorsi per i ciclisti soprattutto in centro, per responsabilizzare le macchine a tenere davvero i 30 chilometri, per dedicare le strade piu’ larghe al trasporto pubblico”. 
 

Fonte Dire