Bologna, 13 aprile 2012 - Uno scontro “provinciale” quello sul Gay Pride. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, boccia le critiche agitate da una parte del mondo cattolico sulla decisione degli organizzatori di fare partire la manifestazione da Porta Saragozza, luogo-simbolo sia della Madonna di San Luca sia del movimento omosessuale.

Il sindaco sottoscrive le dichiarazioni dell’ex vicesindaco Luigi Pedrazzi (“ha le idee molto piu’ chiare...”) e definisce la kermesse del 9 giugno “una grande occasione per la citta’, una citta’ plurale”. Purtroppo invece, constata Merola, “ogni volta ripartiamo da polemiche di vent’anni fa. Se ci mettessimo tutti in sintonia per fare in modo che l’evento funzioni al meglio...Invece stiamo tutti a predire e a fare in modo che funzioni al peggio”, lamenta. Cosi’ “rientriamo nella solita discussione provinciale, a me pare sia tutto molto chiaro e mi auguro che si capisca che le profezie che si autoavverano fanno male a questa citta’”.

Intanto il coordinatore di giunta Matteo Lepore ha comunque ribadito che non ci saranno cambi di percorso, invitando allo stesso tempo gli organizzatori a non sprecare l'occasione che e' stata data loro. Lepore ha pero' voluto mandare un messaggio agli organizzatori della kermesse: ''Spetta al movimento del Pride manifestare in maniera civile, appropriata e rispettosa nella nostra citta' perche' e' nell'interesse soprattutto di chi porta avanti quelle istanze''. La convinzione di Lepore e' ''che questo movimento dimostrera' tale maturita', altrimenti il giudizio dell'opinione pubblica ricadra' su chi cerca di portare avanti un certo tipo di istanze e ne nuocera' agli obiettivi che il movimento vuole portare avanti''.

 

Cevenini: "Gay Pride grande occasione di libertà"

Maurizio Cevenini fa dietrofront sul Gay Pride. Ieri il consigliere comunale Pd era intervenuto per mediare e consigliare agli organizzatori una partenza diversa del corteo del 9 giugno rispetto a quella di Porta Saragozza, luogo caro ai fedeli bolognesi. Oggi pero’ ci ripensa: “Come ho avuto modo di dire mesi fa, quando e’ stata annunciata la manifestazione, il Gay Pride e’ una grande occasione di liberta’ e democrazia per la nostra citta’”, scrive il Cev in una nota. “Non ho certo cambiato idea. L’ipotesi di far partire il Gay Pride da un altro punto e’ nata esclusivamente per sopire le polemiche. Capisco le motivazioni degli organizzatori, quindi avanti cosi’ e che sia una festa per tutta Bologna”, conclude il democratico.

Fonte Dire