Bologna, 16 aprile 2012 - L’IMU si complica sempre di più. Mentre impazza la polemica sulla rateizzazione della nuova tassa che ha mandato in pensione l’Ici, ecco qualche esempio di come dovrebbe tradursi sotto le due torri questa nuova correzione. Le rate dovrebbero essere almeno due: una a giugno e una a dicembre.

Ma il Pdl in parlamento sta chiedendo a gran voce una terza rata a settembre. Considerando un appartamento medio di 100 metri quadri accatastato come A3 (economico), la nuova Imu dovrebbe pesare in media 278 euro per la prima casa e 1.263 per la seconda casa. Poter dilazionare il pagamento permetterebbe alle famiglie una migliore programmazione delle spese, senza trovarsi a dicembre con un conto troppo salato da sostenere.

PER LA PRIMA casa l’ipotesi del pagamento in due tranche identiche si tradurrebbe in due versamenti da 139 euro l’uno. Per la seconda casa sarebbero da 632 l’uno. Se invece venisse pagata l’aliquota minore in giugno, per poi compensare a dicembre, le rate della seconda casa sarebbero da 502 euro la prima e da 761 euro la seconda. La situazione è ancora più variabile se si considera l’ipotesi delle tre tranche di pagamento.

Ma secondo Luca Dondi, responsabile del settore immobiliare della società di studi Nomisma, le aliquote verranno modificate in corsa. «Il governo probabilmente aumenterà l’aliquota base per la prima casa, facendola passare dal 4 per mille al 4,5 per mille. Hanno calcolato un imponibile medio in modo sbagliato, e si accorgeranno che con queste aliquote non possono ottenere il gettito di 2,9 miliardi previsto. Così — conclude Dondi — noi siamo convinti che aumenteranno l’aliquota della prima casa».

di Saverio Migliari