Bologna, 18 aprile 2012 - “Nonostante gli sforzi messi in atto ad inizio anno scolastico per ampliare l’offerta complessiva del servizio di scuola di infanzia (comunale, statale, privata convenzionata) che si e’ concretizzato con l’apertura di nuove sezioni comunali, statali e private convenzionate e con un aumento della capienza in alcune scuole comunali e statali dove questa soluzione risultava possibile, i primi dati sulle liste d’attesa della graduatoria delle iscrizioni per l’anno 2012-13 propongono un quadro preoccupante”. L’assessore comunale all’Istruzione, Marilena Pillati, fa questa premessa prima di annunciare chwe, dopo la elaborazione della prima graduatoria di richieste, sono 465 le domande in lista d’attesa contro 28 posti ancora disponibili in strutture comunali o statali (al Navile, a S.Stefano e al Savena) e 122 posti in strutture private convenzionate (a S.Stefano, San Vitale, Saragozza e Savena).

Deve ancora essere completata la verifica su eventuali doppie iscrizioni fra scuole pubbliche e private, ed e’ vero “che si registra ogni anno un certo andamento a scendere della lista di attesa nei mesi successivi, ma intanto si registrano gia’ ad oggi un altro centinaio di domande fuori termine”, segnala ancora Pillati. “Questo dato peraltro si colloca all’interno di una situazione di estrema difficolta’ per l’amministrazione comunale sia dal punto di vista del bilancio, che da quello relativo alla gestione del personale che infine da quello degli investimenti”, sottolinea l’assessore in un comunicato. E comunque, afferma con forza, il Comune da solo non puo’ reggere l’urto: l’aumento della domanda di scuola materna “si verifica a fronte di una perdurante latitanza dell’amministrazione scolastica statale su questo ordine di scuola in particolare nella nostra regione e nella nostra citta’”.

Bologna, ricorda Pillati, si fa gia’ carico di una quota del servizio di scuola materna “del tutto anomala”, circa il 60% del totale a livello cittadino rispetto alla media nazionale (solo altre tre citta’ in Italia infatti sono paragonabili a Bologna da questo punto di vista: Milano, Pistoia e Trieste).
Pillati assicura che, comunque, l’amministrazione “e’ impegnata fin da subito a ricercare e verificare tutti i margini di iniziativa percorribili in un confronto aperto con tutti i soggetti interessati organizzazioni sindacali, Ufficio scolastico provinciale e regionale, Enti gestori delle scuole convenzionate”. Perche’ di fronte a questa situazione, “serve una forte volonta’ di convergenza da parte di tutti gli attori istituzionali e sociali che hanno a cuore la formazione e l’educazione e intendono fare ogni sforzo per continuare a garantire il diritto allo studio a tutti bambini dai tre ai sei anni come si affermo’ con forza in anni ormai lontani con riferimento alla scuola d’infanzia”. Pillati invoca quindi una “una mobilitazione di tutte le energie disponibili verso un obiettivo comune perche’ quello che ci sembrava un diritto ormai consolidato corre il rischio concreto di ritornare ad essere un obiettivo da riconquistare e mettere in sicurezza”.

Fonte Dire