Bologna, 2 maggio 2012 - La Procura di Bologna farà altri accertamenti sulla vicenda di Terremerse, la cooperativa agricola che nel 2006, quando era presieduta dal fratello di Vasco Errani, Giovanni, ricevette un contributo da un milione di euro dalla Regione Emilia-Romagna.

Si tratta di una serie di verifiche ulteriori (e marginali) che in parte sono state chieste dalle difese degli indagati. Dopo gli avvisi di fine indagine del marzo scorso (lo ha ricevuto anche il presidente della Regione, Vasco Errani, che è accusato di falso), gli indagati hanno avuto a disposizione circa un mese per ‘difendersi’.

Potevano chiedere di essere interrogati, ma nessuno di loro lo ha fatto all’infuori di Aurelio Selva Casadei, il funzionario del Servizio Aiuti alle imprese della Regione accusato di truffa: è l’unico degli indagati che ha fatto richiesta di interrogatorio. Tutti gli altri - compresa la dirigente degli Affari istituzionali, Filomena Terzini - si sono invece limitati a presentare in Procura ampie memorie difensive.


Questi ulteriori accertamenti che il pm ha deciso di svolgere, insieme all’interrogatorio di Selva Casadei, saranno pressoché l’ultimo atto dell’indagine. Poi il pm Antonella Scandellari dovrà decidere se chiedere al gip il rinvio a giudizio e se chiederlo per tutti gli indagati. Oltre a Selva Casadei (accusato di truffa e falso), in Regione rischiano il processo Terzini, il direttore generale dell’Agricoltura, Valtiero Mazzotti (accusati di falso per la relazione difensiva portata in Procura nell’ottobre del 2009 e di favoreggiamento personale nei confronti di Giovanni Errani) e il governatore, che firmò la lettera di accompagnamento della memoria. Per Giovanni Errani e altri due professionisti legati a Terremerse (oggi confluita nella Cantina dei colli romagnoli), l’accusa e’ di truffa aggravata e falso.

 

Fonte Dire