Bologna, 3 maggio 2012- Al di la' dei numeri, e del rosso da 70 milioni di euro e passa. L'Ausl fa sul serio e inizia a varare il piano di austerity 2012. Che, poi, si può leggere così: rivoluzione su ferie, mobilità, orari dei dipendenti. E ancora accorpamenti, eliminazione degli ambulatori e dei servizi doppi, integrazione con altri ospedali e reti che aiutino a snellire i servizi. Risultato: sindacati arrabbiati neri. «Manca il confronto, il metodo non va proprio», denuncia Nadia Ortensi della Cisl. Nel mirino il direttore generale Francesco Ripa di Meana: «Ci era stato detto che avrebbero discusso con noi dei problemi, ma riceviamo informative solo a cose già fatte», è lapidaria.

All'ordine del giorno, oggi alle 10 in via Castiglione: il parcheggio del Bellaria, la mobilità interna, la flessibilità delle presenze e dell'orario di lavoro, ma anche i contratti part-time. I direttori Ausl incontrano i sindacati, questa volta sì: «Ma chiediamo confronto, confronto vero, altrimenti siamo pronti a forme di lotta. Soprattutto non potremo accettare tagli pesanti», dicono Ortensi e Daniela Gallamini della Uil. Il sindacato attacca, ma l'Ausl intanto ha già pronte alcune idee. Due quelle trattate nei giorni scorsi e per ora escluse dalla trattativa (ma di sicura realizzazione): la riduzione delle ferie e il costo della mensa. Salta la deroga, infatti, che permetteva ai dipendenti Ausl ( 8.500 professionisti, oltre 1.300 dei quali medici e 4.300 operatori assistenziali) di fare ferie estive in blocco da 20 giorni, ora saranno da 15 giorni al massimo. Questa l'ipotesi. Che servirebbe a ridurre il ricorso di manodopera esterna quando sono in programma le riduzioni delle attività nei reparti e, dunque, porterebbe a un risparmio almeno per il periodo di ferie imminente.

E poi la mensa: aumenterà il costo del pranzo (seppure molto contenuto, rispetto ad altre aziende) e sarà chiesta una compartecipazione dei dipendenti al di fuori dell'ordinario buono pasto.

Ma è su mobilità e flessibilità degli orari che si gioca la partita più importante. L'Ausl sta pensando a un orario di lavoro modulato e meno 'rigido' per permettere ai reparti di adeguarsi alle esigenze dei pazienti e ai picchi d'accesso. Allo stesso tempo l'azienda vorrebbe revocare la deroga che ha portato, in questi anni, al divieto di spostamenti interni per più di dieci chilometri. La soglia si alzerebbe quindi a 25 chilometri, che porterebbe a una sicura rivoluzione in casa Ausl, dal momento che l'azienda sanitaria bolognese è tra le più grandi d'Italia e ha ospedali sparsi un po' in tutto il territorio.

Nei prossimi tre anni la Regione dovrà tagliare quasi 200 milioni alla sanità made in Bologna e l'Ausl deve rientrare in un rosso già pesante. In parte il disavanzo verrà coperto dalla Regione, in parte dall'Ausl con un piano di riduzione dei costi e degli sprechi: «Per il triennio 2012-2014 il finanziamento statale al sistema sanitario è stato ridotto di 17 miliardi di euro - aveva spiegato l'assessore regionale alla sanità Carlo Lusenti - , un taglio che crea difficoltà». Intanto però, nei giorni scorsi erano fioccati premi per i dirigenti: a tutti i manager delle Ausl e dei Policlinici emiliano-romagnoli è stato dato il premio di produttività per aver raggiunto gli obiettivi assegnati: circa 25mila euro in più per ogni direttore. In totale un cadeau da 270.000 euro.