Bologna, 12 giugno 2012 - Sara' giudicato con rito abbreviato Claudio Bertazzoli, il carabiniere di 44 anni originario di Riolo Terme (Ravenna) accusato di omicidio volontario perché il 2 aprile 2011 uccise con martello e forbici la convivente Camilla Auciello, 34 anni, nella loro casa di Baricella, nel Bolognese.

La difesa del militare dell'Arma aveva chiesto l'abbreviato, che dà diritto allo sconto di un terzo della pena, condizionato a una perizia psichiatrica sull'imputato che dimostrasse la sua incapacità di intendere e volere. Il gup Bruno Perla ha accolto la richiesta, negando però la perizia (a cui si era opposto il pm Maria Gabriella Tavano), e rinviato l'udienza al 17 luglio. Bertazzoli, presente in aula, è stato per quasi tutto il tempo con la testa bassa, a pochi metri dai familiari della vittima.

Il carabiniere, dopo il brutale delitto, aveva fatto la doccia e poi aveva portato la figlia di due anni e mezzo, che mentre la madre veniva uccisa era in casa e secondo le parti civili avrebbe assistito al delitto, da alcuni parenti a Riolo. Poi era andato a costituirsi al commissariato di polizia di Faenza. La relazione tra Claudio e Camilla, cominciata quattro anni prima, era al tramonto ed entrambi si erano rivolti a un legale per l’affido della figlioletta. Il carabiniere temeva di perdere la casa e di non riuscire a far fronte alle richieste economiche della compagna. Oltre ai motivi economici, a scatenare la sua furia sarebbe anche stata una frase della bambina: ''Lo sai che ho due papà?''.

Parti civili si sono costituiti l'ex marito della donna tramite l'avvocato Matteo Murgo, i servizi sociali a cui è affidata la bambina tramire l'avvocato Gianluca Dradi, e l'anziana madre della vittima e il fratello tramite l'avvocato Monica Nassisi. Questi ultimi hanno nominato come consulente la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, nota anche per le frequenti apparizioni televisive.

''Si tratta di uno dei peggiori casi di uxoricidio che abbia mai visto - attacca la Bruzzone -, l'imputato ha pianificato nei dettagli, per settimane, il delitto. Ha agito in maniera lucida e spietata, davanti alla figlia di due anni e mezzo. Ci sono tutti gli elementi per agire contro di lui con la massima severità. La Procura non contesta la premeditazione, noi non siamo d'accordo e chiediamo che venga invece contestata. Inoltre speriamo che l'assassino reo confesso sconti la pena in un carcere ordinario, non militare. E' ora di finirla con questo trattamento di riguardo''.  

 

FOTO Il luogo della tragedia

IL FATTO Carabiniere uccide la compagna a colpi di martello e forbice