Bologna, 23 giugno 2012 - "GLI SFOLLATI non passeranno l’autunno in tenda". La promessa del governatore della Regione e commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani arriva in una giornata di caldo feroce e umidità. Ma è una boccata d’aria fresca per le popolazioni colpite dal sisma che da giorni si dibattono fra disagi, amarezza, speranza del ritorno ad una vita normale con una casa e la famiglia intorno. Il panorama degli sfollati per adesso è di grande incertezza e di senso di abbandono. Il commissario Errani rassicura: «Per l’Emilia Romagna ci deve essere lo stesso trattamento che hanno avuto altri territori e faremo prima rispetto ad altre situazioni che vanno avanti da anni». Non lo dice ma allude all’Aquila. Gli sfollati che abitano i villaggi di tende sparsi nelle campagne della bassa modenese e ferrarese vogliono credergli, anche se mostrano insofferenza. Il governatore parla a margine dell’assemblea di Confcommercio regionale dove, fra l’altro, anticipa che sono disponibili «dieci milioni di risorse europee per il commercio perchè la priorità sono lavoro e imprese». «Serviranno a sostenere i costi degli spostamenti». Anche questa è una buona notizia per chi tenta di far ripartire le aziende nel «cratere», la zona del dolore e delle macerie che vuole risollevarsi. Questo nuovo elemento è contenuto in una ordinanza (la terza del commissario) secondo cui l’ambito dove delocalizzare le attività coincide con l’area dei comuni interessati dal sisma. L’ordinanza spiega che la delocalizzazione (totale o parziale) va comunicata allo sportello unico delle attività produttive. Ma è il tema delle tensioni nelle tendopoli che tiene banco in questi giorni, che agita gli sfollati e i sindaci sempre più insofferenti.
 

Errani chiarisce. «Stiamo accelerando al massimo il censimento delle case lesionate o inagibili e contemporaneamente lavoriamo con rapidità e impegno su due fronti: il reperimento delle case sfitte nelle quali intallare le famiglie senza alloggio e la possibilità di utilizzare moduli provvisori per garantire la tenuta delle comunità». Tradotto significa che il progetto è di sostituire gran parte delle tende con prefabbricati perchè i tempi verso la normalità sono lunghi. Molti sindaci dei comuni colpiti dal «mostro della terra» lo chiedono e questa è già una risposta. Sulle case sfitte il censimento è in corso per preparare una mappa e incrociare le esigenze. «Si dovrà poi definire la percentuale del danno che sarà riconosciuta col contributo dello Stato ai cittadini, in modo tale da metterli in condizioni, anche con un sostegno del credito, di agire con rapidità. «Non stiamo rallentando - ripete il commissario - le popolazioni lo sappiano».

E’ forte la voglia di normalità che si respira a Finale Emilia, Cavezzo, Mirandola, nel Modenese, o nei paesi di Ferrara. La gente preme per il ritorno nelle proprie case anche negli angoli dei paesi dove un edificio pericolante magari blocca tutto. Il commissario Errani anche su questo fronte si impegna. «Insieme alla Protezione civile stiamo riducendo rapidamente le zone rosse nel rispetto delle procedure di sicurezza. So che qualcuno lamenta lentezze. Stiamo sburocratizzando tutte le procedure».

di Beppe Boni