Bologna, 25 luglio 2012 - L’AMERICANO David Hudson ha il soul nel sangue. Come tutti gli artisti, non bada certo ai piccoli dettagli della vita. Tipo il cambio della valuta se va in un paese straniero. Tre giorni fa, terminato il Porretta Soul Festival, ha avuto la sciagurata idea di venire a Bologna per trascorrere alcuni giorni di vacanza. Si è presentato in un hotel del centro e ha tirato fuori i dollari. Niente bancomat o carta di credito. Solo contante, vezzo d’artista. Beh, l’hanno guardato come fosse un marziano. Manco avesse tentato di rifilare, con tutto il rispetto, riel cambogiani o pula del Botswana.

E così il cantante è andato in banca (in tre banche): «Spiacenti, lei non ha un conto corrente qui, non le cambiamo i soldi». Alla fine, dopo una notte pagata grazie alla gentilezza di un altro cliente, è tornato a Porretta. «Almeno qui la gente quando parlo mi guarda in faccia», ha detto a Graziano Uliani, il direttore del festival.
Il quale si chiede: «Dov’è finita l’ospitalità bolognese? Bastava un pizzico di umanità ed elasticità». Domandina finale: se arriva Bill Gates con un rotolone di banconote verdi lo mandiamo a Porretta?

di Gilberto Dondi