Bologna, 11 agosto 2012 - BUONE maniere: nel travagliato rapporto tra i cittadini e i rifiuti urbani basterebbero quelle. E, certo, anche un po’ di pigrizia in meno. Accortezze grazie alle quali, in queste settimane di gran caldo e traslochi in atto, le nostre strade non sarebbero ammorbate dalla puzza di immondizia e dai rifiuti ingombranti. E invece la storia ogni estate è sempre la stessa: bidoni sporchi e maleodoranti, sacchetti di umido rimasti fuori posto a fermentare, vecchi elettrodomestici arrugginiti in bella mostra sui marciapiedi. Una maleducazione diffusa e sotto gli occhi di tutti.
 

ESEMPIO uno: tutti ormai ci siamo abituati a differenziare l’umido, cioè l’organico, dai rifiuti secchi. Solo che l’operazione, per essere completa, necessiterebbe di un passaggio ulteriore: portare con sé, oltre al sacchetto, anche la chiavetta per l’apertura del cassonetto. In mancanza di questa, la pratica incivile prevede l’adagiare candidamente i rifiuti sopra il bidone chiuso. Tanto prima o poi qualcuno passerà a completare l’operazione. Soltanto che nessun cittadino si prenderebbe la briga di prendere in mano i rifiuti altrui. E se gli operatori che effettuano la raccolta in modo automatizzato dovessero scendere dal mezzo per mettere prima tutti i rifiuti nel cassonetto, finirebbero il loro giro due giorni dopo.
 

IL RISULTATO è la puzza. Eppure basterebbe poco. «La chiavetta — spiegano da Hera —, se smarrita, può essere facilmente richiesta nelle sede dei Quartieri». Ed è un’informazione così nota che un esasperato residente di via del Timavo ha stampato e affisso direttamente sul bidone del ‘rusco’. La seconda questione riguarda i rifiuti ingombranti. Che andrebbero conferiti direttamente nelle isole ecologiche, oppure portati in strada in un giorno specifico, previo appuntamento con Hera. Un servizio gratuito che tutti conoscono ma che molti snobbano: molto più facile trasferire in strada nottetempo l’intera vecchia cucina o le cianfrusaglie accumulate per anni in cantina. Con conseguente lavoro straordinario da parte di Hera.
 

«È UN FENOMENO ciclico — conferma la multiutility — che si acuisce soprattutto in agosto, in concomitanza con l’aumento sostanziale dei traslochi». Chi volesse far di peggio, però, ha sotto gli occhi il capolavoro fotografato nei giorni scorsi in via Sant’Apollonia, ma diffuso a macchia di leopardo in tutta la città: avere il bidone dell’immondizia a pochi passi e cercare di infilare a tutti i costi (e senza riuscirci) il proprio sacchetto nel cestino delle cartacce e dei piccoli rifiuti. Che geni.

di Simone Arminio