Bologna, 12 agosto 2012 - NEL 2010, al suo esordio al Rossini Opera Festival, la conobbe. Ieri sera la loro prima volta come coppia lirica nella Matilde di Shabran: lei nelle vesti della protagonista, lui a dirigerla dal podio. Ma il vero capolavoro li attende il 25 quando Michele Mariotti e il soprano russo Olga Peretyatko diranno sì con un rito civile che si svolgerà a Pesaro, la città che ha dato i natali a lui e dove lei già risiede, anche se il ruolo di direttore principale del nostro Teatro Comunale rende anche Bologna un altro dei loro nidi d’amore.
 

E’ arrivato il momento di diventare grande...
«Sì, divento un uomo grande», sorride il maestro, forse più abituato a parlare di lavoro che non del suo privato.
Partiamo dall’incontro...
«A Pesaro due anni fa. Io c’andavo per la prima volta e dirigevo il ‘Sigismondo’. Lei era nel cast e faceva Aldimira, la moglie del re di Polonia. Non fu un colpo di fulmine, cominciammo a frequentarci dopo la fine della produzione. Lei viveva in Germania e a Berlino manterrà una base anche dopo sposati anche se le case principali saranno Pesaro e Bologna».
Com’è stato lavorare con la sposa promessa?
«Del tutto naturale per entrambi. D’altronde quando si lavora si pensa a quello e basta. Avevamo già fatto un Requiem di Mozart l’anno scorso ma questa Matilde è la nostra prima opera come coppia. E ad aiutare il tutto c’è il fatto che il cast è fatto di amici e l’Orchestra è quella del Comunale con cui ho un rapporto privilegiato e che conosce anche lei da molto tempo. Tra Accademia e Festival vero e proprio è la quinta volta che lavorano insieme. Insomma siamo una coppia inserita in un grande e affiatato gruppo».
 

Lorella Bolelli