Bologna, 29 agosto 2012 - «COME frontista hai l’obbligo di tenere pulito il portico. Quando però chiami un’impresa ad hoc per occuparsene, il Comune ti multa. Mi sembra una situazione kafkiana». Giorgio Cantelli Forti, proprietario di uno degli stabili di piazza dei Martiri, ha visto trasformarsi un «intervento dettato dal buon senso e dal senso civico» in una sanzione di circa 150 euro alla ditta incaricata della pulizia del portico sottostante.

Questo a causa di un appuntamento mancato con la burocrazia, e a un’insieme di regole che rendono i portici una terra di nessuno, spesso abbandonata a se stessa. Il pavimento è infatti una proprietà privata ad uso pubblico: ai frontisti spettano alcuni doveri fra cui il mantenimento della pulizia, sempre però passando per il Comune, dal momento che lo spazio è formalmente pubblico. E quindi, se occupato per più di 6 ore, a pagamento.

LA VICENDA inizia il 6 di agosto, quando una ditta incaricata dalla proprietà dello stabile al numero 5 di piazza dei Martiri dà il via alla pulizia approfondita del pavimento in veneziane. «Le condizioni del portico erano inaccettabili — conferma Cantelli Forti — e i due interventi all’anno di Hera non bastano a contrastare la marea di cicche, escrementi e sporcizia che ogni giorno è riversata sul pavimento». Da qui la scelta della proprietà di occuparsi della pulizia privatamente e di tasca propria. I lavori vanno avanti per una settimana, da un tratto di portico all’altro, senza mai impedire il passaggio dei pedoni o l’accesso ai negozi. Il 14 agosto, durante un accertamento della polizia municipale, l’assenza della richiesta di occupazione di suolo pubblico si traduce, per la ditta incaricata, in un verbale di 150 euro e nella sospensione dei lavori, che dovevano terminare tre giorni più tardi.

«D’accordo, l’ignoranza delle leggi non è ammessa — commenta la proprietà —, ma pulendo a nostro carico abbiamo offerto un servizio alla comunità a costo zero per il Comune: potevano risparmiarsi la multa». SENZA contare l’allungarsi dei tempi: la pulizia, il cui termine era previsto per il 17 agosto, è stata sospesa fino a domenica in attesa della messa in regola dei vari permessi e solo ieri sono stati ultimati i lavori. Dopo 30 euro in marche da bollo, qualche fila al Quartiere Porto e 88 centesimi a metro quadrato occupato (l’intervento interessava circa 300 metri quadrati di portico). La sanzione però rimane, come l’impressione che a pagare sia sempre il privato. «Non mi sembra il modo migliore — conclude Cantelli Forti — per incentivare il senso civico per cui questa città è famosa».
 

di Valeria Melloni