Bologna, 29 agosto 2012  - Quando a maggio fu votata la delibera che avrebbe introdotto la tassa di soggiorno, si alzarono parecchie voci di protesta, a partire da quella di Federalberghi.  Gli alberghi organizzarono anche una protesta al cospetto del ministro del Turismo, Piero Gnudi, ospite in quei giorni dell’Ascom sotto le Due torri. Poi gli hotel bolognesi sono passati dalla parole ai fatti: ‘quatti quatti’, nel silenzio dell’estate, hanno presentato ricorso al Tar, in massa, contro la delibera del Comune di Bologna che ha introdotto la tassa di soggiorno, al via il primo di settembre. Sono ben 45 gli hotel cittadini che tre settimane fa si sono rivolti al Tribunale amministrativo dell’Emilia-Romagna per chiedere l’annullamento della nuova imposta e della relativa disciplina stabilita dal Comune di Bologna.

 

La delibera, approvata dal Consiglio comunale il 21 maggio, ha stabilito di imporre una tassa massima di due-due euro e mezzo circa, modulata a scendere a seconda delle fasce di costo della stanza. La tariffa massima sara’ quella applicata alle stanze da oltre 200 euro. L’applicazione della tassa (da cui il Comune si aspetta un’entrata di tre milioni nel 2013) vale per tutti: dagli alberghi agli affittacamere fino ai bed&breakfast e i campeggi.

 

Non sono previste deroghe e sono esenti solo i ragazzi sotto i 14 anni. Gli alberghi presero posizione subito. Il presidente di Federalberghi, Celso De Scrilli, tento’ anche (senza successo) di chiedere il rinvio dell’entrata in vigore (a gennaio 2013 anziche’ a settembre).

 

Ora gli hotel sono passati ai fatti: si sono rivolti agli avvocati Antonio Carullo e Beatrice Belli e hanno presentato ricorso al Tar. Tra i 45 alberghi ‘combattenti’ ci sono anche i piu’ noti di Bologna come il Grand hotel Majestic (ex Baglioni), i Tre vecchi, il Novecento, Hotel dei commercianti, l’Orologio e il Royal Carlton. Il ricorso sarà discusso mercoledi’ in un’udienza a porte chiuse.