Bologna, 7 settembre 2012 - SCIVOLONE televisivo del consigliere regionale Giovanni Favia, già bacchettato da Grillo per il caso delle interviste pagate sulle reti locali. Nel corso della trasmissione ‘Piazzapulita’ su La7, incentrata sul Movimento 5 Stelle, Favia intervistato da un inviato del programma che, a telecamera spenta, ha registrato a sua insaputa una serie di dichiarazioni choc del consigliere sulla mancanza di democrazia all’interno del movimento, soggiogato a suo avviso da una gestione «padronale».

Secondo Favia, Gianroberto Casaleggio, guru e co-fondatore del M5S, «prende per il c... tutti» e mette «infiltrati nelle liste» per esercitare il suo controllo. E se qualcosa non gli sta bene, «ti telefona o ti fa telefonare da Grillo». Parole in libertà che fanno dire a qualcuno, al rientro in studio, «la carriera di Favia è finita». E poco dopo, a Enrico Mentana che lo chiama, il consigliere dice: «Sono distrutto, sono finito».

Le spiegazioni su Facebook 

"Le liste del M5s, dalle comunali alle regionali, nascono spontaneamente ed in democrazia diretta. I suoi consiglieri agiscono in piena autonomia, con una liberta' a disposizione che non ha eguali. Chi e' cosi' bravo da poterci dare lezioni? Nel mio sfogo del fuori onda parlando di assenza di democrazia, non attaccavo il Movimento, ma un problema che oggi abbiamo e che presto dovra' risolversi". Giovanni Favia, dopo il fuori onda trasmesso da 'Piazzapulita' in cui critica Grillo e Casaleggio, chiarisce su Facebook la sua posizione.

"Ovvero la mancanza di un network nazionale dove poter costruire collettivamente scelte e decisioni, comprese le inibizioni e le attribuzioni del logo - spiega ancora il consigliere regionale emiliano del 5 stelle -. Questa falla concentra tutto in poche mani, seppur buone e fidate, generando una contraddizione che spesso sul territorio ci viene rinfacciata. Non e' un problema di sfiducia, e' un problema d'efficienza, d'organizzazione e di principio. Basta leggere il nostro non-statuto".

Favia prosegue: "Se di questi ed altri dubbi non ne parlavo in pubblico, e' perche', come tanti altri di noi, avevo ed ho fiducia nel superamento di queste criticita', come abbiamo sempre fatto in questi anni, evolvendoci costantemente. E' stato un grave errore lasciarmi andare ad uno sfogo privato e scomposto, rubato da un cronista di cui mie ero fidato. Capita in famiglia, capita tra amici, capita al lavoro, anche tra persone che si vogliono bene, avere reazioni esagerate in momenti di tensione".

Favia sottolinea: "Ricordo che a maggio, mese in cui mi fu fatta l'intervista, il MoVimento 5 Stelle dell'Emilia-Romagna era in ebollizione per l'espulsione di Valentino Tavolazzi di cui io ero un grande amico e che ho visto piangere. I miei rapporti con Gianroberto Casaleggio estremamente critici, anche se la storia e' molto lunga. Lo scherzo del destino e' che proprio in prima serata mi ero sentito al telefono con lui, per la prima volta chiarendo alcune cose e dopo tanti mesi di chiusura comunicativa e di voci riportate da terzi, che forse hanno scavato ancor piu' un solco tra noi. Ma oggi e' secondario".

Per l'esponente del 5 stelle, "a prendermela col giornalista sarei ridicolo. La colpa e' mia. Due anni in mezzo agli squali non mi hanno fatto crescere sullo stomaco tutto quel pelo che serve per reggere la pressione che c'e' oggi intorno al MoVimento. In questi anni, dando anima e corpo, credo d'aver portato tanta acqua al mulino del movimento. Ieri ne ho fatta drenare un po'. Non avete idea di quanto questo mi colpisca al cuore".

Favia conclude: "Tra qualche mese, come ogni semestre, rassegnero' le mie dimissioni e saranno i cittadini dell'Emilia-Romagna tramite votazione, a valutare se respingerle o accettarle. P.S. e' fantascienza ed un'offesa
all'intelligenza pensare che un fuori onda, per me cosi' degradante, potesse essere concordato".