Bologna, 7 settembre 2012 - E’ probabile che Giovanni Favia avesse gia’ allacciato le cinture, ieri sera, di fronte alla tempesta perfetta che si stava per scatenare su di lui. Prima della trasmissione “Piazzapulita”, che ha mandato in onda le parole shock del consigliere regionale M5s contro il guru del movimento e braccio destro di Beppe Grillo, Roberto Casaleggio, Favia metteva tutti (e forse anche se stesso) in guardia. “Stasera a La7 puntata sul Movimento 5 stelle - scriveva ieri sera su Facebook- ho un brutto presentimento. Stiamo a vedere”.

Da li’ a due ore, erano gia’ iniziate a piovere i primi commenti degli avversari politici. “La presunta superiorita’ morale del M5S cade a Piazzapulita”, attaccava gia’ ieri sera Giacomo Venturi, vicepresidente della Provincia di Bologna, che con Favia ha ormai una guerra aperta da tempo in tema di urbanistica e infrastrutture.

“Le parole di Favia fanno un po’ impressione - e’ invece il commento di Cathy La Torre, capogruppo Sel in Comune a Bologna - parla di visione padronale del movimento, di infiltrati, di menti vendicative al comando. Mi pareva di leggere un report di controspionaggio e non di un movimento politico”. Ma il vero valzer di dichiarazioni e’ cominciato questa mattina, tutti rigorosamente sui social network. “Le accuse di Favia a Grillo e al suo movimento sono pesanti, molto pesanti”, e’ la valutazione di Enzo Raisi, deputato bolognese di Fli.

“Le parole di Favia raccontano cio’ che molti sapevano - commenta invece il capogruppo Pdl in Comune a Bologna, Marco Lisei- l’M5S e’ lacerato dalle dispute interne.  Nulla di male. Cio’ accade in tutti i partiti. Si perche’ anche il M5s e’ un partito nonostante non vogliano farlo apparire come tale. L’unica differenza e’ che non ha le regole di un partito normale (che a volte purtroppo non funzionano, ma almeno esistono)”. Il consigliere regionale Idv, Franco Grillini, scrive su Facebook: “Favia in un fuori onda: nell’M5s la democrazia non esiste. E se lo dice lui...”.

Ma gli attacchi piu’ pesanti contro Favia e il movimento di Grillo arrivano dal Pd. Il segretario regionale dei democratici, Stefano Bonaccini, leggendo la reazione di Favia questa mattina, va giu’ pesante. “Adesso Favia ritratta? - si domanda Bonaccini - politicismo politicante. Punto”. Il capogruppo Pd in Comune a Bologna, Sergio Lo Giudice, sceglie invece di fare un parallelo col suo partito. “Nel Pd decidono, a tutti i livelli, gli organismi eletti - rivendica Lo Giudice - le difficolta’ politiche a portare avanti una linea condivisa in un partito plurale sono un altro discorso, pure importante. Ma la differenza si chiama democrazia e non ci sono scorciatoie, se non di tipo autoritario”. Chiude il cerchio il presidente del Quartiere Navile di Bologna, Daniele Ara, anche lui esponente Pd. “Parole sante Giovanni - manda a dire - svegliatevi adepti di ‘Scientolgy’”.

Più morbido il commento del Pd imolese, almeno nei confronti del consigliere regionale: “Vogliamo esprimere solidarietà al consigliere regionale Giovanni Favia, oggetto in queste ore di attacchi da parte dei suoi stessi compagni di partito per avere espresso sinceramente il proprio pensiero sulla situazione del M5S”. Una solidarietà a sorpresa quella espressa, attraverso una nota congiunta, da tre dirigenti del Pd imolese: Marcello Tarozzi (segretario comunale di Imola), Francesca Marchetti, (segretaria di Castel San Pietro) e Pietro Taraborrelli (segretario di Medicina). Non solo, perché i democratici tendono esplicitamente la mano alla base grillina: “Noi, gli zombie del Pd come siamo stati definiti, vogliamo confrontarci con il M5s sui temi della qualità della nostra democrazia, sulla trasparenza nei partiti e nella politica perche’ abbiamo molte domande da porre ai rappresentanti imolesi di Grillo, percio’ chiediamo loro la disponibilita’ a un dibattito sul tema”. Secondo Tarozzi, Marchetti e Taraborelli, “se in un partito come quello di Grillo-Casaleggio non esiste democrazia, e’ giusto che oggi le voci fuori dal coro possano avere spazio”. Il M5s ha costruito la sua immagine pubblica “sulla promozione dell’iperdemocrazia della rete e dei cittadini e alla lotta alla mancanza di trasparenza”, ma le affermazioni di Favia sul “vero padrone” del movimento “testimoniano un gravissimo deficit di democrazia”. Nel Pd, al contrario, “siamo sempre stati abituati a una vita democratica vera fatta di organismi regolarmente eletti, congressi e primarie aperte ai cittadini”: un partito che “si vuole proporre per governare le citta’ e il Paese - sottolineano i democratici - non può avere zone d’ombra”. Casaleggio e Grillo “facciano chiarezza sulle reali condizioni democratiche esistenti nel M5s e sulle reali modalita’ di finanziamento del loro partito”, scrivono i democratici, che ribadiscono l’appello alla base grillina ma con una stoccata: “Per la risposta dei rappresentanti imolesi del M5S siamo disponibili ad attendere anche qualche giorno, perche’ certamente dovranno chiedere il permesso prima a Grillo e poi a Casaleggio”.

Resta il fatto che per Donini il Pd è pronto a sostituirsi al Movimento 5 stelle presso un certo elettorato. “Penso che per il Pd nasca piu’ forte la consapevolezza e la determinazione di dare una risposta a quelle istanze che erano alla base del Movimento 5 stelle, la trasparenza, il rinnovamento, la partecipazione e la qualita’ ambientale- elenca- Istanze e temi che possono tradursi in un progetto di governo solo da parte di una forza autenticamente democratica come il Pd, un partito che con tutti i suoi limiti rende contendibile la leadership, sceglie i rappresentanti nelle istituzioni con le primarie, si confronta con sensibilita’ diverse. Dobbiamo essere noi a dare risposta a quelle istanze, che non devono essere ignorate”.

“Le affermazioni di Favia rendono evidente, da parte di una delle sue voci più autorevoli, una gestione del Movimento 5 stelle definita padronale, e, aggiungo io, autoritaria. Questo e’ un timore che avevamo da tempo”. Il segretario bolognese del Pd, Raffaele Donini, non tifa ne’ a favore ne’ contro le dimissioni del consigliere regionale grillino (“non entro negli scontri interni ad un altro partito”), ma proclama il suo partito erede delle istanze grilline. Ciononostante, c’e’ cautela in via Rivani sulle possibili conseguenze elettorali (il Movimento 5 stelle andava fortissimo nei sondaggi) dell’outing tv di Favia contro lo staff di Beppe Grillo. “Quanto possono perdere? Non lo so, non dobbiamo guardare in modo speculativo a queste difficolta’ del Movimento 5 stelle, anche perche’ il problema di avere forze politiche a gestione ristretta e privatistica e’ italiano, non solo loro”. 

La replica di Casaleggio

Non lo cita mai direttamente e men che meno ne chiede le dimissioni. Ma Gianroberto Casaleggio, eminenza grigia del Movimento 5 stelle e braccio destro di Beppe Grillo, replica punto per punto alle pesanti accuse lanciate da Favia. “Ne’ io, ne’ Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali - scrive Casaleggio sul blog del comico genovese - ne’ io, ne’ Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Ne’ io, ne’ Beppe Grillo abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consiliari, ne’ infiltrato persone nel Movimento 5 stelle”. Poche parole, sotto al titolo “La democrazia del Movimento 5 Stelle”.

(Fonte Dire)