Bologna, 15 settembre 2012 - E' morto a 89anni, dopo una lunga malattia, Roberto Roversi. I parenti ne hanno dato l’annuncio questa mattina. Morto ieri in casa, nel centro storico di Bologna, Roberto Roversi è stato consapevole fino all’ultimo e ha lasciato disposizioni precise, distinguendosi anche in quest’ultima occasione, ha fatto sapere la famiglia.
L’annuncio della sua scomparsa doveva essere dato solo il giorno dopo, ovvero oggi. Senza organizzare esequie ufficiali, cerimonie, commemorazioni o camera ardente.
Sarà sepolto a Bologna, nella cappella di famiglia. Dopo la cremazione: anche questa è una scelta, precisano i familiari, che conferma ‘il suo comportamento di sempre’.

Era uno scrittore e poeta italiano, libraio ed autore di testi di canzoni, ed ex direttore del giornale Lotta Continua. Si arruolò fra i partigiani, appena ventenne, e combatté nella Resistenza in Piemonte. Dal 1948 al 2006 ha svolto l'attività di libraio antiquario gestendo a Bologna la Libreria Palmaverde.

Nel 1955 ha fondato con Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini la rivista Officina. Nel 1961 ha dato alla luce una nuova rivista, Rendiconti. Di entrambe è stato anche editore. Attorno alla metà degli anni sessanta ha compiuto una scelta destinata a segnare profondamente la sua attività letteraria: ha smesso di pubblicare con i grandi editori, limitandosi esclusivamente a fogli fotocopiati distribuiti liberamente e a collaborazioni con piccole riviste autogestite.

Negli anni settanta Roversi ha scritto numerosi testi di canzoni per Lucio Dalla. In particolare alcuni brani scritti da Roversi per Dalla (come Il coyote, Nuvolari, Anidride solforosa) vengono apprezzati particolarmente da critici musicali e pubblico.

Nel giugno del 2007 ha subìto la prematura morte (causata da un tumore) del figlio, Antonio Roversi, Sociologo e Professore Ordinario all'Università di Bologna. Nel 2010 dà alle stampe in cinquanta esemplari fuori commercio la versione integrale del poema "L'Italia sepolta sotto la neve".

Il 2 giugno del 2011, in occasione della Festa della Repubblica, la Sigismundus Editrice di Ascoli Piceno pubblica la quarta parte del poema "L'Italia sepolta sotto la neve" con il titolo "Trenta miserie d'Italia".

Il cordoglio di Napolitano

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “appresa la triste notizia della scomparsa di Roberto Roversi, in un messaggio ha espresso la sua commossa partecipazione al lutto del mondo della cultura e della citta’ di Bologna per la perdita di un poeta, scrittore e intellettuale profondamente legato alla sua terra, sensibile interprete delle inquietudini e delle trasformazioni della nostra societa’”. E’ quanto si legge in una nota del Quirinale.

Walter Veltroni

“La morte di Roberto Roversi e’ una perdita dura per la cultura italiana. Uomo insieme impegnato e appartato ci lascia un’opera complessa capace di passare dalle avanguardie alla forma popolare della canzone. E il Roversi degli anni di Officina e della collaborazione con Pasolini e Leonetti e’ importante come quello che scriveva “Anidride solforosa” insieme al suo amico Lucio Dalla”. Cosi’ Walter Veltroni che conclude: “Mi piace ricordare anche il lavoro di Roversi che con passione dalla sua libreria bolognese stimolava la cultura. Roversi era un intellettuale e un artigiano una figura rara e percio’ davvero importante nella cultura italiana”.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Errani: "Questa terra ha un debito di riconoscenza"

"Aspettavamo i suoi 90 anni per poterlo festeggiare, lui sempre cosi’ schivo e lontano dai riflettori della banale mondanita’. Volevamo fargli sentire il debito di riconoscenza che questa terra aveva contratto con lui’’. Cosi’ il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, esprime il cordoglio per la scomparsa di Roberto Roversi. ‘’Era un intellettuale di profilo europeo, colto e curioso, un poeta appartato e allo stesso tempo un autore di testi per canzoni che ha lasciato un segno nella musica italiana, un organizzatore culturale che sapeva cogliere le novita’ del mondo’’, sottolinea Errani. ‘’Roberto Roversi era anche mosso da una fermissima passione civile e da un amore grande per Bologna, della quale era osservatore critico e spesso poco accomodante. Le istituzioni e il mondo della cultura dovranno trovare il modo piu’ consono per rendere omaggio al suo lavoro e alla sua figura’’.
 

L'assessore regionale alla Cultura, Mezzetti

Per l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, ‘’Bologna perde oggi un grande poeta e scrittore, un fervido organizzatore culturale, un osservatore critico ma partecipe. Roversi guardava con passione e occhio acuminato all’evoluzione della sua citta’, della vita sociale, della politica, dei mutamenti culturali. Per tutto cio’ egli era prezioso compagno di riflessioni per tutti coloro che non si adagiavano nelle banalita’ del pensiero unico. La sua forza creativa risiedeva, peraltro, proprio nella capacita’ di riuscire a rielaborare e ad esprimere la sua passione in forma poetica e letteraria, senza concessioni a corrivi ideologismi. Oggi e’ una giornata di lutto e di riflessione; ci sara’ tempo di ripensare al suo lavoro e a quanto lascia in eredita’ alla cultura italiana ed europea’’.

Il ricordo del sindaco Merola e dell'assessore Ronchi

“Partigiano, uomo di cultura, persona che della scrittura ha saputo fare un’arte interpretandola in ogni suo aspetto - ha commentato il sindaco di Bologna, Virginio Merola, porgendo le condoglianze alla famiglia di Roversi -. Poeta, scrittore, libraio, ha composto testi per canzoni di successo e testi teatrali. E’ l’ennesimo lutto del modo della cultura bolognese, se ne va uno dei più grandi intellettuali che questa città abbia avuto. Una grande perdita”.

“Ci lascia un grande scrittore, un grande artista di Bologna, un intellettuale a tutto tondo che ha attraversato la storia del ‘900”, ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Bologna, Alberto Ronchi appresa la notizia della scomparsa del poeta. “Roversi e’ stato uno dei poeti piu’ importanti d’Italia e non solo”.

Lunedì, un minuto di silenzio in consiglio comunale

Lunedi’ prossimo il consiglio comunale di Bologna osservera’ un minuto di silenzio in memoria del poeta Roberto Roversi. Lo ha annunciato la presidente dell’assemblea di Palazzo D’Accursio Simona Lembi esprimendo “le piu’ sentite condoglianze ai suoi cari”.
“Con Roberto Roversi scompare una parte importante della cultura di Bologna” ha aggiunto Lembi, sottolineando che “la sua attenzione alle persone e alla citta’ ne hanno fatto un intellettuale unico per spessore e impegno civile”.

Il rettore dell'università di Bologna, Ivano Dionigi: "Quando muore un poeta il male sorride"

‘’Quando muore un poeta / il male sorride / felice / di aver perso un avversario’’: il rettore di Bologna, Ivano Dionigi, cita questi versi di Alda Merini per ricordare Roberto Roversi.
‘’Anche se tanta liricita’, credo - sottolinea - non sarebbe piaciuta a Roberto Roversi che chiamiamo ‘poeta’ solo in mancanza di termini piu’ adeguati a circoscrivere tutto cio’ che egli era: intellettuale integrale e integro, uomo d’impegno civile e morale, che a vent’anni rischiava la vita tra i partigiani, a ottanta, a quasi novanta, la donava ai giovani con generosita’ mai esausta’’. ‘’Di lui - aggiunge - oltre all’opera, restera’ l’esempio, la coerenza: un valore di cui sentiamo troppo spesso la nostalgia’’.
‘’Se ne sta andando una generazione di poeti, di intellettuali, tra loro magari diversi, a volte molto diversi, nati fra il ‘20 e il ‘30: che sono stati i giganti della nostra poesia contemporanea, e che ancora camminavano tra noi. In nemmeno due anni, Sanguineti, Zanzotto, Pagliarani, Giudici’’.
‘’Si tratta di vedere se noi sappiamo essere all’altezza di questi maestri e modelli, che non ci consegnano solo una testimonianza: ci consegnano un testimonio. Noi dobbiamo crescere, far crescere chi sappia raccoglierlo’’.
‘’A proposito di un poeta e intellettuale che fu suo compagno di strada, Pier Paolo Pasolini, Roversi ha scritto pagine che ci mettono in guardia contro quella ‘imbalsamazione’ che e’ la mera celebrazione’’. Roversi ‘’ci lascia anche un paradosso - conclude Dionigi - su cui meditare: essere politici al massimo grado vivendo nella solitudine e nella discrezione, senza ne’ scendere nell’agone quotidiano ne’ calcare il palcoscenico mediatico’’.

Il tweet di Jovanotti

"Se n’è andato il grande Roberto Roversi un innumerevole poeta. Scrisse anche ‘Chiedi chi erano i Beatles’’’. Lo twitta Jovanotti, ricordando la celebre canzone degli Stadio.

Gino & Michele

''Dopo Lucio Dalla se n'e' andato anche un suo degno coautore, Roberto Roversi, il poeta. Grande amico e collaboratore di Smemoranda, anche''. Cosi' Gino e Michele salutano il grande poeta con un tweet.