Bologna, 21 settembre 2012 - Si sarebbe fatto rimborsare non una, ma anche due o tre cene fatte in contemporanea (nello stesso giorno e negli stessi orari) l’ex consigliere regionale dell’Italia dei valori, Paolo Nanni, indagato per peculato dalla Procura di Bologna dopo l’esposto presentato contro di lui in giugno dall’ex dipietrista Domenico Morace.

 

Gli uomini della Guardia di finanza, nello spulciare le note spese dei cinque anni del suo mandato da consigliere regionale (2005-2010), si sono imbattuti in carte che appaiono anomale. Tra queste, ci sono appunto delle ricevute che documentano cene fatte in ristoranti diversi di Bologna, nello stesso giorno e negli stessi orari, a cui hanno partecipato più persone. E non è l’unica stranezza. Tra le note spesa esaminate dagli inquirenti, ce ne sarebbero anche alcune relative a eventi-fantasma: incontri di partito in cui Nanni avrebbe avuto il ruolo di moderatore, stando alla pezza d’appoggio presentata dal consigliere, che risultano organizzati sulla carta ma non realizzati nella realtà. O almeno questo è quanto emerge dal controllo approfondito che la Guardia di finanza ha fatto su uno di questi eventi-convegni per cui Nanni ha chiesto (e ottenuto) il rimborso spese per il noleggio di una sala.

 

Le verifiche della Finanza hanno appurato che quell’evento non si tenne mai: andando a controllare (a partire dalla pezza d’appoggio), infatti, non non se n’è trovata traccia. è stato interpellato sia il locale dove l’incontro avrebbe dovuto svolgersi (i gestori hanno detto che l’evento non si è mai tenuto), sia i diretti interessati che avrebbero dovuto partecipare (che hanno detto di non esserci mai stati). Risulterebbe dunque un evento-fantasma, per il quale però Nanni ha chiesto e ottenuto i rimborsi.

 

Di incontri-convegni di partito di questo tipo, tra le spese rimborsate a Nanni, ce ne sono anche altre, che ora verranno verificate attentamente. Così come sarà analizzata nel dettaglio la questione delle cene in contemporanea: gli inquirenti vogliono escludere che non si tratti di cene in qualche modo legate ad attività di partito. Ad una prima impressione, però, appare poco plausibile che ci siano richieste di rimborsi relative a più cene fatte nello stesso giorno e nella stessa sera. La Gdf, che lavora su delega del pm Antonella Scandellari, sta portando avanti un lavoro certosino sulle carte che documentano i conti del’Idv. Tutto viene esaminato e verificato, per capire se le spese sostenute da Nanni, unico consigliere nel mandato 2005-2010, siano regolari e abbiano rispettato la destinazione di scopo prevista per i fondi che la Regione passa ai gruppi consiliari. Altrimenti, potrebbe trattarsi di utilizzo di fondi pubblici a scopo personale, ovvero peculato.

 

Nanni, che ieri ha ribadito la propria correttezza, nel frattempo è corso ai ripari e ha nominato un avvocato: Armando D’Apote, legale di grande esperienza e piuttosto in vista a Bologna (difese ad esempio i vertici delle Ferrovie nel processo per il disastro ferroviario di Crevalcore). Se nel caso di Nanni l’indagine ha preso il via dall’esposto di Morace, va ricordato che in Procura, da sempre, arrivano esposti anonimi che puntano il dito contro gli sprechi della politica.

 

Negli ultimi tempi sono in aumento? “Gli anonimi arrivano sempre. Non sono utilizzabili per legge nel processo, ma se dettagliati possono rappresentare uno spunto di indagine”, risponde sul punto il procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del gruppo investigativo sui reati contro la pubblica amministrazione. 

Fonte Dire