Bologna, 7 ottobre 2012 - INTERESSANTE ma pericoloso il nuovo ‘format’ che sta invadendo il campo dell’alimentazione. Si assiste alla trasformazione di molti negozi del settore nei quali, tanto per cambiare, si sta cercando di inserire il banco della mescita del vino. Ecco che è nato il fornaio che mesce vino, il pescivendolo che fa assaggiare il pesce crudo o cotto con un buon bicchiere di vino, il macellaio che fa degustare un’ottima battuta di carne cruda con un bicchiere di vino, il pasticciere che fa gustare i suoi prodotti con ottimi vini dolci, il fioraio che offre un bicchiere di vino con gli stessi profumi che si possono poi ritrovare nel mazzo di fiori, salumieri che fanno assaggiare salumi e vino con abbinamenti entusiasmanti, boutique di formaggi dove ci si può divertire ad assaggiare abbinamenti emozionanti.
 

È FORSE la descrizione del ‘paese dei balocchi’? Assolutamente no, tutto esiste e sta invadendo le varie città d’Italia. Che cosa trovo di pericoloso in tutto ciò? Che questa ulteriore novità possa portare abitudini sbagliate nell’approccio al prodotto alimentare, specialmente nei giovani. Infatti, oltre a causare in un primo momento un significativo calo di presenze nei ristoranti, questa nuova moda tende a inculcare un’abitudine impropria al consumo del cibo poiché mangiare un prodotto eccezionale al ristorante è tutt’altra cosa che consumarlo in un negozio dove senza dubbio non si può ritrovare lo stesso ambiente. Comunque di sicuro ancora una volta ‘dio Bacco’ riuscirà nell’arduo compito di sollevare le sorti e dare un contributo fondamentale al successo di un’attività, ma il rischio di una implosione del settore è concreto e dopo rimarranno solo i cocci da raccogliere. Prosit.
 

Marco Nannetti