Bologna, 12 ottobre 2012 - Si trasforma in un corteo il presidio contro i tagli alla scuola promosso in piazza Nettuno, a Bologna, dalla Flc-Cgil e dalla Rete degli studenti. L’intenzione, annunciata al microfono, e’ quella di imboccare via Ugo Bassi per passare sotto la Questura e poi tornare al Nettuno.

Diverse centinaia di persone si sono radunate in piazza a partire dalle 9: si distribuiscono mele perche’ “la scuola e’ alla frutta”, come recita lo slogan scelto per la giornata, che in tutta Italia prevede lo sciopero del personale e manifestazioni nelle piazze principali. “Siamo di fronte allo smantellamento della scuola pubblica e del sistema della conoscenza e della formazione”, afferma la segretaria della Flc di Bologna, Francesca Ruocco, mentre in piazza Nettuno risuona la musica del sound system e le rime degli studenti che si alternano nel “freestyle” (alcuni molto duri nei confronti della classe politica).

La Flc ricorda “gli otto miliardi di tagli dal 2008 e i 150.000 posti in meno”, ma “con la spending review e i le nuove riduzioni di spesa di cui si sta parlando- avverte Ruocco- la situazione peggiorera’ ulteriormente”. Non solo. “Siamo qui perche’ sul tavolo del Governo c’e’ il ddl Aprea, oggi ddl 953 - aggiunge Giacomo, coordinatore della Rete degli studenti di Bologna - che formalmente autorizza l’ingresso dei privati nella scuola, ma di fatto lo rende obbligatorio visti i buchi impressionanti nei bilanci lasciati dalla riforma Gelmini”.

Lo stesso ddl, inoltre, “non garantira’ piu’ la rappresentanza nelle scuole di studenti e genitori, sottolinea Giacomo. In piazza, infine, si raccolgono anche le firme per il referendum promosso dal comitato Articolo 33 sui finanziamenti comunali alle scuole private: l’occasione evidentemente e’ quella giusta e spesso per firmare bisogna attendere in fila.

(Fonte Dire)