Bologna, 26 ottobre 2012 - “Le perversioni vanno curate”. Questo lo striscione choc che stanotte Forza Nuova Bologna ha affisso all’ingresso del Cassero di Bologna che in questi giorni ospita la manifestazione Gender Bender.

 

In un comunicato post-blitz il movimento di estrema destra punta l’indice contro il sostegno di Regione, Comune e Provincia di Bologna all’iniziativa. “La città che vide, nove secoli fa, la rinascita e lo studio del diritto romano e dove furono inaugurate la scuola dei glossatori e una università che estese l’opera e il pensiero giuridico in tutta Europa, ponendo le basi del diritto vigente, oggi si ritrova assessorati comunali, provinciali e regionali che confondono il significato del termine 'cultura' (da loro ridicolmente rappresentata) con un’altra parola che con la prima condivide solo le prime tre lettere”. In “questo clima tragicomico, Forza Nuova invita tutte le persone sane ed oneste a far sentire la propria voce di indignazione contro quest’ennesima offesa”.
E “soprattutto invita le autorità ecclesiastiche, sempre attente a non urtare la suscettibilità delle comunità ebraiche e dei suoi esponenti, a chiedersi perché l’ambasciata d’Israele -se la notizia riportata dal sito della manifestazione e’ vera - abbia ufficialmente appoggiato questa kermesse”.

Arriva, immediata, la presa di posizione di Cathy La Torre, consigliera comunale di Sel. “Le frustrazioni vanno curate. La frustrazione di non rappresentare nessuno se non se stessi, di essere pochi, e isolati”. Forza Nuova, insiste La Torre, “è una presenza così insignificante che non ricordo nemmeno il nome del suo rappresentante locale, al quale però dico: incontriamoci alla luce del sole per parlare di libertà di espressione e pensiero e della differenza che intercorre tra questa e l’incitamento all’odio”. Sarebbe “un dialogo difficile dato che Forza Nuova pratica un tipo di comunicazione che definirei codarda, attacca e scappa, dove il dialogo è escluso per metodo”.  Naturalmente, conclude La Torre, “mi aspetto condanna unanime da parte di tutte le forze politiche della città”. 

 

Un gesto “vile”, uno striscione “disgustoso”. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, non usa mezzi termini per condannare il blitz di stanotte di Forza Nuova. Merola in una nota esprime “solidarietà e vicinanza alla comunità LGBT” a nome di tutta l’amministrazione. Lo striscione “affisso alla Salara, alla vigilia del Festival Gender Bender, è disgustoso, offende tutta Bologna e qualifica chi l’ha ideato come omofobo e antidemocratico, concetti estranei alla nostra cultura. Non possiamo permettere che questo episodio passi sotto silenzio a Bologna, città Medaglia d’Oro della Resistenza”.

 

“E’ comprensibile l’indignazione della comunità Lgbt di Bologna che oggi ha subito un gesto vile e violento, che merita una ferma condanna. Queste inutili provocazioni, che hanno troppo spesso una matrice strumentale, non fanno altro che agitare gli animi. E’ in questo clima di scontro che vogliamo cercare di risolvere i problemi del nostro paese? Purtroppo, a volte, anche il mondo Lgbt si è reso protagonista di attacchi che non aiutano un sano confronto. Davanti all’emergenza lavoro e al progressivo impoverimento dell’Italia, è arrivato il momento per tutti, istituzioni e movimenti politici, di abbassare i toni e di cercare il dialogo per risolvere i conflitti”. Lo dichiara Silvia Noé, Presidente Gruppo Udc Regione Emilia Romagna. L’Udc di Bologna, “pur non condividendo le finalita’ del movimento Lgbt, non puo’ non biasimare il gesto firmato da Forza Nuova. L’Udc- conclude il segretario cittadino Gian Marco De Biase- esprime la propria solidarieta’ nei confronti di chiunque è vittima di aggressioni, verbali e non, e auspica che ogni confronto politico sia improntato su valori di ascolto e rispetto reciproco”.

 

Fonte Dire