Bologna, 8 novembre 2012 - Il governatore dell'Emilia-Romagna Vasco Errani è stato assolto nell'ambito dell'inchiesta Terremerse, perché il fatto non sussite, dall'accusa di falsità ideologica in atti pubblici. La decisione del Gup di Bologna Bruno Giangiacomo a conclusione del giudizio abbreviato. La Procura aveva chiesto la condanna a dieci mesi e 20 giorni per il governatore, e a un anno per i due dirigenti della Regione Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti. Assolti anche Terzini e Mazzotti, perché il fatto non costituisce reato.

Ieri  l’udienza davanti al gup Bruno Giangiacomo, che ha dato stamattina alle 10 la lettura della sentenza. Errani non era presente in aula. Il suo avvocato, Alessandro Gamberini, è arrivato in Tribunale alle 9,50, senza il presidente della Regione, rimasto a casa. Lo stesso avvocato l'ha informato della sentenza e ha riferito che il Governatore ha tirato sospiro di sollievo. "Un'accusa sbagliata - ha commentato Gamberini - che non doveva essere portata avanti dalla Procura. In caso di condanna il governatore si sarebbe dimesso, ma questa sentenza, che è quella che aspettavamo, rende giustizia a lui e ha ristabilito la verità. Questa cosa non poteva non metterlo in tensione, mi viene da dire che spesso l’innocente è piu’ in tensione del colpevole”. Del resto, ragiona l’avvocato, “se pensi che si interrompa il tuo percorso politico e il tuo ruolo, per una vicenda di cui non ti senti responsabile in alcun modo, è ovvio che stai in tensione: chiunque lo sarebbe. Se è stata un’accusa politica? Non la definisco politica ma infondata. Non credo ci siano complotti dietro alle accuse, semplicemente ci sono valutazioni sbagliate che conducono a scelte sbagliate".  

 

“Sono contento. Vedo che la verità si è fatta strada”. Lo dice in una nota Errani. “In questi lunghi mesi non ho speso troppe parole e non lo farò adesso - prosegue Errani - sottolineo che ho seguito tutto il procedimento con fiducia e rispetto per il lavoro della magistratura e della giustizia, mostrando sempre la mia faccia, senza inutili esibizioni ma in completa trasparenza. E con soddisfazione vedo oggi riconosciuta la piena innocenza che ho da subito rivendicato assieme all’onore mio e alla tutela del ruolo e della dignità della Regione Emilia Romagna, l’istituzione che pro-tempore rappresento”. “Tutto questo non si cancella e penso sia sotto gli occhi di tutti e al giudizio di ciascuno. Ringrazio chi mi ha assistito e i tanti che da ogni parte mi hanno manifestato affetto e vicinanza, in pubblico e in privato”, conclude Errani.
 

 

"Non c’è niente da commentare, prendo atto della decisione del giudice e aspetto di leggere motivazioni". Così il procuratore capo Roberto Alfonso sulla sentenza. “Le leggo e poi decido. Potrebbe essere un provvedimento molto esaustivo”, dice Alfonso, non escludendo dunque la possibilità di non appellare la sentenza. L’avvocato Alessandro Gamberini, all’uscita del Tribunale, ha ribadito che l’azione penale non aveva ragione di esserci e che è stata una valutazione errata della Procura. “E’ un’opinione dell’avvocato Gamberini”, si limita a dire Alfonso.
Nel calcolare la pena chiesta (dieci mesi e 20 giorni), la Procura ha deciso di non riconoscere a Errani le attenuanti generiche. Alfonso non commenta e aggiunge: “E’ una valutazione, siamo partiti dal minimo della pena e da quello abbiamo fatto il conteggio della detrazione”, conclude.

 

BRINDISI IN REGIONE
 

Vasco Errani brinda alla sua assoluzione. Il governatore dell’Emilia-Romagna, poco dopo le 13 si è presentato negli uffici del gruppo Pd in Regione, per festeggiare insieme a tutta la maggioranza di centrosinistra (presenti anche esponenti di Sel, Idv, Fds e Verdi) la fine del suo processo sulla vicenda Terremerse. Camicia celeste e giacca grigio-verde, Errani è stato accolto da un applauso dei consiglieri regionali e dipendenti del gruppo. “Non avevamo dubbi- gli dice a caldo il segretario regionale del Pd, Stefano Bonaccini- ma volevamo dirti che ti vogliamo bene”. A quelle parole, Errani si commuove e risponde: “Non dite così, che mi emoziono”. Il brindisi, a base di spumante e ciambella, viene consumato nella sala riunioni dei democratici in Regione. La piccola festicciola dura circa 40 minuti, poi tutti tornano ai loro doveri. Errani, nel pieno del suo stile, non rilascia dichiarazioni. “Mi conoscete- sorride ai giornalisti- quello che dovevo dire è stampato nel comunicato che avete: non ho nulla da aggiungere”.
 

 

LE REAZIONI

Pier Luigi Bersani: "Dell’onestà, del rigore, della correttezza di Errani non ho mai avuto un dubbio al mondo e anzi ne sono buon testimone. Ho registrato l’esito di questa vicenda con grande soddisfazione e voglio sottolineare lo stile che Errani ha avuto, il grande rispetto per la magistratura. Quando la gente e’ tranquilla non ho paura di niente”.

Il sindaco di Bologna Virginio Merola: "Sono lieto dell'assoluzione. Il fatto non sussiste, nessun reato è stato
commesso da parte di Vasco Errani. La storia di Errani continuerà ad essere la storia di un amministratore pubblico che svolge la sua funzione con disciplina e onore".

Il segretario del PD di Bologna, Raffaele Donini:  “Esprimo grande soddisfazione per una sentenza che dimostra in maniera inequivocabile la correttezza e l’onestà del presidente Errani e la totale limpidezza dei suoi comportamenti”.

 

"Sono felice dell’assoluzione di Vasco Errani. Sono felice per lui e per i suoi cari. Sono felice per i cittadini dell’Emilia Romagna di cui Errani e’ Presidente e per le popolazioni terremotate di cui è Commissario straordinario.  Sono felice per il Pd, il nostro partito, di cui Vasco è dirigente autorevole”. Lo dichiara Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna, la città di Errani. “Voglio ripetere ciò che dissi il 16 marzo, giorno in cui divento’ noto che era indagato, e ripetei il 26 agosto, giorno in cui la Procura chiese il rinvio a giudizio: metto volentieri la mia faccia e la mia reputazione vicino all’esemplare onestà di Vasco Errani”.

 

L'INVESTITURA DI D'ALEMA

A fine giornata, arriva a Bologna Massimo D’Alema, che di fatto conferma le sirene romane sulla possibile chiamata a Roma per Errani in qualità di ministro dell’eventuale Governo Bersani. Anche se, aggiunge D’Alema, il discorso al momento è del tutto prematuro. “Sicuramente Errani è sempre stato una delle personalità di governo più significative che ci siano nel nostro Paese e nell’ambito del Pd- afferma D’Alema, a margine di un incontro pubblico- poi, i Governi vengono nominati dal Capo dello Stato su proposta del presidente del Consiglio. Siccome al momento mancano entrambi, sono discorsi che ancora non si possono fare”.
Quanto all’assoluzione arrivata oggi, “non ho mai avuto dubbi sul fatto che Errani sia una persona perbene- commenta D’Alema- il fatto che questa curiosa vicenda giudiziaria si sia conclusa con una sentenza cosi’ netta e chiara, e’ motivo di soddisfazione per tutti e restituisce a Errani serenita’ e da’ alle istituzioni una condizione piena di operativita’”.
 

 

LA VICENDA TERREMERSE

Errani era accusato, in concorso con due dirigenti regionali, Filomena Terzini, dg affari istituzionali e legislativi e Valtiero Mazzotti, dg dell'agricoltura, di aver occultato informazioni nella relazione presentata spontaneamente (nel novembre 2009) ai magistrati per dimostrare la correttezza delle procedure adottate in merito al finanziamento da un milione di euro erogato dalla Regione alla cooperativa ravennate Terremerse allora presieduta dal fratello Giovanni (indagato per truffa).

Secondo gli inquirenti questa somma, finalizzata alla costruzione di una nuova struttura vinicola a Imola, fu indebitamente ricevuta poiché non furono rispettati i termini di fine lavori previsti dal bando. Errani si è detto sempre convinto della correttezza del proprio operato.