Bologna, 15 novembre 2012 - Il nuovo terremoto giudiziario (clicca qui e leggi) che riguarda le istituzioni bolognesi nasce nel febbraio 2010, con l’esposto su presunte irregolarità nel bando di affidamento del People Mover presentato alla Procura della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna e per conoscenza alla Procura di Bologna, dall’allora candidato sindaco civico Daniele Corticelli (Bologna capitale). Dalle sue denunce, in piazza Trento e Trieste fu aperto inizialmente un fascicolo conoscitivo, affidato al pm Antonella Scandellari. Il 12 marzo 2010 lo stesso Corticelli fu ascoltato in Procura per due ore, come persona informata sui fatti.

 

Nell’esposto, Corticelli lamentava una lunga serie di irregolarità rispetto all’affidamento dell’opera, tra cui la violazione del Codice degli appalti pubblici causata dal subentro di Atc nel progetto.  L’ex guazzalochiano insisteva poi sul fatto che il People Mover doveva essere fatto in project financing, quindi a costo zero per il Comune, mentre nel bando di gara fu inserita una clausola che porterebbe Palazzo D’Accursio ad assumersi tutti i rischi finanziari del project financing e dei mutui contratti dal Consorzio cooperative costruzioni (che si aggiudico’ l’appalto), nonostante il mancato stanziamento di qualunque somma in bilancio per l’opera.

 

“Una gara nata con il project financing diventa un appalto di costruzione a carico di Atc: si sapeva dall’inizio che sarebbe finita cosi’?”, si chiedeva Corticelli all’epoca dell’esposto, che fu inviato per conoscenza anche all’allora commissario del Comune di Bologna, Anna Maria Cancellieri, con la richiesta di sospendere il progetto. Un invito che qualche mese dopo il leader di Bologna capitale replico’, aggiungendo una petizione firmata da 300 persone.

 

L’esposto di Corticelli deriva da una delibera della Giunta Delbono del dicembre 2009, che sanciva il subentro di Atc nella società di gestione del People Mover, la Marconi express. Corticelli la spiegava cosi’: “L’opera e’ nata come project financing a costo zero per il Comune. Ora, con la decisione della Giunta Delbono, di fatto Atc (e quindi il Comune) si assumerà tutti i rischi finanziari del project financing e dei mutui contratti dal Ccc, nonostante il mancato stanziamento di qualunque somma in bilancio per l’opera. E il contributo del Comune sarà assai cospicuo, piu’ o meno 60 milioni di euro”.

 

Secondo l’ex guazzalochiano, tecnicamente l’ingresso di Atc nella Marconi express “si pone in aperta elusione rispetto alla normativa in materia di indizione di pubblici appalti e scelta del contraente”.
A stretto giro di posta arrivo’ la replica dell’allora presidente di Atc, Francesco Sutti. Quello con il Ccc per la realizzazione del People Mover “è un accordo piuttosto tipico e regolare- disse il presidente- l’operazione e’ tutta una logica da piano industriale”. Atc costituì con il Ccc la Marconi express di cui deteneva il 25%. La cooperativa di costruzioni, spiegava Sutti, “ha partecipato alla gara e poi ci ha chiesto di trovare una formula con cui giocare il suo ruolo di progettista e costruttore e noi quello di gestore”. E Atc poteva farlo, assicurava il presidente, “come tutte le cose che prevede il codice civile. Abbiamo sottoposto all’assemblea dei soci la decisione di fare questa operazione, che rientra nel nostro piano industriale”. 

Fonte Dire