Bologna, 18 novembre 2012 - NON È FACILE capire il momento migliore per aprire una bottiglia di vino, non è possibile deciderlo sulla carta o dare dogmi precisi, ci sono però consigli facili da seguire. Uno dei comportamenti più sbagliati è riporre in cantina bottiglie di spumante e champagne aspettando l’occasione giusta così che quando arriva spesso ci si ritrova a bere vino inadeguato o passato poiché la bottiglia più delicata e meno duratura è proprio quella con le bollicine.

Perciò quando ci regalano spumante consiglio di non esitare a berlo anche perché l’occasione la si crea stappando una bottiglia importante e non aspettandola. Altri vini da bere subito in quanto non acquistano niente nell’invecchiamento anzi ci perdono, sono quelli ottenuti da uve aromatiche come il Moscato naturale, la Malvasia naturale, il Bracchetto d’Acqui, la Malvasia rossa di Castelnuovo don Bosco, il Prosecco di Valdobbiadene: tutti devono essere bevuti nell’anno dopo la vendemmia.

Le bottiglie da conservare, posizionate orizzontalmente in una cantina ideale per temperatura ed umidità, sono quelle dei vini di grande struttura come Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Sagrantino di Montefalco e pochi altri. Un vino fantastico da ‘veder crescere’, purtroppo non italiano, ma uno dei più longevi che io abbia mai incontrato nel mio camminare enologico è il Porto Vintage. Questo vino sconosciuto ai più, è una tipologia di Porto che viene imbottigliato dopo un anno dalla vendemmia e ricco di lieviti procede la sua maturazione in bottiglia concedendo al degustatore che si accosta ad un Porto vintage con più di quindici anni, emozioni e sfumature uniche e inimitabili. In ogni caso, come ribadiva spesso il maestro Veronelli: bisogna saper scegliere il momento giusto per bere una buona bottiglia, così come per la vendemmia. Prima è troppo presto, dopo troppo tardi.
Prosit.
 

Marco Nannetti