Bologna, 27 novembre 2012 - In un momento di crisi, per famiglie, aziende e anche università, l'Alma Mater di Bologna decide di fare un gesto controcorrente. Anzi due.

Per prima cosa, per il terzo anno di fila ha deciso di non aumentare le tasse di iscrizione. Negli ultimi tre anni, infatti, l'unico aumento è stato rappresentato solo dall’adeguamento Istat (tasso di inflazione quest’anno dell’1,5%) che e’ pari, in media, a 20 euro per corso di laurea.
 

Inoltre, per l'anno accademico 2012/2013, l'università ha incrementato del 10% gli stanziamenti per il diritto allo studio. E per fare questo ha destinato 22 milioni di euro a esoneri totali o parziali per studenti in base a merito e reddito (ne godono circa 14.000 studenti l’anno) o all’esonero totale dai contributi a favore degli immatricolati con voto di maturita’ pari a 100 e lode (nell’anno accademico 2011/2012 furono esonerati in 275).
 

Per quanto riguarda invece lo scorso anno accademico, inoltre, l’Ateneo e’ intervenuto con uno stanziamento straordinario di 530.000 euro per garantire la borsa di studio di 1.800 euro a 284 studenti stranieri extra europei, risultati idonei ma non assegnatari dei fondi Er.Go a causa della mancanza di fondi regionali. Per quanto riguarda il progetto Erasmus, l’ateneo bolognese ricorda che il finanziamento da parte delle Agenzie nazionali e’ stato assegnato solo all’80%.
 

Per questo l’universita’ di Bologna, con uno stanziamento di 1,25 milioni, ha garantito a tutti gli studenti vincitori il contributo mensile comunitario Erasmus di 230 euro, anche se non dovesse arrivare il restante 20% dei finanziamenti comunitari previsti.
 

Il Rettore Ivano Dionigi ha stigmatizzato, ritenendolo inaccettabile, il fatto che possa essere tagliato il fondo per il Programma Erasmus, ‘’che in questi anni - spiega l’ateneo - ha rappresentato e rappresenta una delle esperienze piu’ significative e formative per gli studenti’’.