Bologna, 27 novembre 2012 - Nicoletta Mantovani fa il suo esordio sul blog di Beppe Grillo per promuovere la ‘cura Zamboni’, il metodo messo a punto dal medico ferrarese contro la sclerosi multipla, malattia con cui vedova di Luciano Pavarotti fa i conti da 25 anni.

”Sono qui per raccontarvi una storia, la mia storia da malata di sclerosi multipla - scrive Mantovani - Io sono malata da tanti anni, quest’anno festeggio l’anniversario delle nozze d’Argento con la malattia, è 25 anni, e ho avuto durante questi 25 anni la possibilità di venire a contatto con tanti tipi di cure diverse. Purtroppo per quella che è la mia esperienza, la sclerosi multipla non ha ancora una soluzione definitiva ma si affronta attraverso diverse cure che riescono a contenere la malattia. Qualche anno fa ho incontrato il prof. Zamboni, che ha cambiato radicalmente la mia vita. Il prof. Zamboni ha elaborato una nuova teoria per quanto riguarda la sclerosi multipla che riguarda il sistema venoso”.
 

La vedova del tenore modenese quindi spiega, con “parole da neofita”, il metodo messo a punto da Zamboni, e assicura che dal momento in cui si è sottoposto a questa tecnica chirurgica ha iniziato “ad avere dei miglioramenti fino a che i sintomi non sono scomparsi del tutto. Quindi da sei mesi non mi sento più malata, ho avuto una vita nuova in regalo e spero che possa durare perché essendo una sperimentazione, nessuno sa quale sarà il futuro”.

Dal sito di Grillo Mantovani lancia “un appello, e l’ho fatto al governo e a tutti quelli che hanno la possibilità di operare in questo senso, di potere ampliare i centri di sperimentazione, perché sono state operate tante altre persone, chi ha avuto dei benefici, chi ne ha avuti tantissimi, come nel mio caso, per cui non si considera più malato e chi invece non ha avuto nessun tipo di beneficio. Per le persone che hanno avuto tanti benefici, vale la pena secondo me di continuare questa sperimentazione”.
 

La sperimentazione del metodo Zamboni “adesso è partita in un centro solo in Italia, ma non è sufficiente per accontentare tutte quelle persone che vorrebbero operarsi. In Italia ce ne sono tantissime costrette a rivolgersi a dei centri privati che a volte ci lucrano, ma soprattutto che non sempre hanno dei medici competenti. Quindi se lo Stato non interviene nell’ampliare questa sperimentazione le persone non smetteranno di operarsi perché ormai l’onda è partita e poi attraverso - voi lo sapete bene - la Rete ormai non si può più tenere nascosto niente e quindi i risultati vengono fuori, le esperienze e le persone stesse pure”, fa notare.
 

“Per cui secondo me - incalza Mantovani - è molto importante ampliare i centri di sperimentazione il più possibile e dare la possibilità, a chi vuole, di sottoporsi a questo intervento e poterlo fare. In questo momento si riescono a ottenere anche più risultati per la ricerca stessa perché, fino a adesso, tutte le persone che si sono andate a operare all’estero in questi centri privati sono tutti dati persi per la ricerca stessa. Partendo dal presupposto che c’è qualcosa di molto serio dietro a questa teoria, perché tante persone stanno molto meglio o stanno proprio bene del tutto, non capisco perché continui a essere ostacolata”.

”In Italia e nel resto del mondo non ci si ferma davanti alle sperimentazioni dei farmaci ovviamente, e quindi si sperimentano farmaci nuovi a un ritmo veramente molto frequente”, osserva. Per questo, “non capisco perché questa, che alla fine è una semplice operazione in day hospital con anestesia locale, non possa avere un via libera da parte del governo. Questa è una cosa che non riesco a comprendere”.