Bologna, 10 gennaio 2013 - Sono stati tutto il giorno al Policlinico S.Orsola di Bologna i Carabinieri del Nas che indagano sul caso di Gino Bragaglia, l’86enne trovato morto il 31 dicembre sulla scala antincendio del padiglione Albertoni, due giorni dopo essersi allontanato dal reparto di Medicina interna in cui era ricoverato. Hanno incominciato questa mattina e sono rimasti fino alle 19 di questa sera, alle prese con protocolli, documentazione sanitaria e regole organizzative che aiutino a chiarire di chi sono le responsabilita’ del ‘corto circuito’ costato la vita a Bragaglia, il cui corpo e’ stato trovato solo due giorni dopo dal figlio.
 

L’interrogativo principale, in questa vicenda, e’ a chi spetti il compito di cercare (e dove cercarlo) il paziente che all’insaputa del personale si allontani dalla sua stanza. Tocca agli infermieri? Alle guardie giurate che si occupano della vigilanza? O a nessuno, dal momento che il paziente non si trova piu’ all’interno del reparto? I Nas, che lavorano su delega del pm Simone Purgato (il fascicolo aperto in Procura e’ per ora contro ignoti e ipotizza l’omicidio colposo), sono al lavoro per capirlo e oggi hanno passato l’intera giornata al S.Orsola, per lo piu’ in Direzione, dove sono stati acquisiti molti documenti utili a stabilire ruoli e compiti. E domani si ricomincia. Tra le carte che finiranno agli atti dell’inchiesta c’e’ anche la relazione finale che il Policlinico sta finendo di preparare per la Regione Emilia-Romagna, in cui mettera’ nero su bianco la propria ricostruzione e i risultati a cui e’ giunta l’indagine interna.

La conclusione della relazione, che inizialmente doveva essere pronta per mercoledi’, e’ stata man mano rinviata, in questi giorni, dai vertici del Policlinico, che ieri intanto sono stati in Regione per un primo briefing sul caso. Il direttore generale Sergio Venturi assicura che il documento sara’ in Regione domattina. A seguire il Policlinico, “dopo aver lasciato il tempo alla Regione di leggerla”, spiega Venturi, fara’ una conferenza stampa per rendere pubbliche le conclusioni a cui e’ arrivata su un caso che lo stesso direttore generale, nei giorni scorsi, ha definito “inaccettabile per una struttura come il Policlinico”.
 

(Dire)