Bologna, 11 gennaio 2013- Se per l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca la Procura di Bologna ha deciso di chiedere l’archiviazione, gli inquirenti restano invece convinti dell’impianto accusatorio che sta alla base della lunga inchiesta sul Civis, il tram su gomma commissionato nel 2004 e poi mai realizzato. Così, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per il filone della frode e dell’inadempimento in pubbliche forniture (per questi reati, nel novembre scorso, i magistrati chiesero il processo per i quattro legali rappresentanti succedutisi alla guida di Irisbus dal 2002 a oggi, per il presidente di Ccc, Piero Collina, e per i due direttori dei lavori dell’ati formata da Irisbus e Ccc), ora arriva anche la richiesta di rinvio a giudizio per il filone della corruzione.

 

La Procura, dunque, nonostante i 'pezzi' che l’inchiesta ha perso negli ultimi anni (sotto le stoccate di gip e Riesame sono venute meno le accuse a Guazzaloca, mentre nessuna prova è stata raggiunta del coivolgimento della concessionaria Maresca Fiorentino), resta comunque convinta che dietro la realizzazione del Civis ci sia stata corruzione. Il pm Antonello Gustapane e l’aggiunto Valter Giovannini (con la supervisione del procuratore capo Roberto Alfonso) hanno deciso di portare davanti a un giudice l’accusa di corruzione mossa nei confronti dei presunti 'corruttori', Ccc (nella persona di Collina) e Irisbus (i due dirigenti più recenti, Vincenzo Lasalvia e Giuseppe Amaturo), e dei presunti ‘corrotti'. Gli unici presunti ‘corrotti' (una volta venuto meno Guazzaloca e non essendo mai stati identificati i ‘pubblici ufficiali' di cui si parlò a inizio inchiesta) sono i tre consiglieri di Atc di nomina guazzalochiana: Maurizio Agostini, Paolo Vestrucci e Claudio Comani, quest’ultimo project manager del Civis in Atc.

 

Nella tesi dell’accusa, Agostini, Vestrucci e Comani avrebbero ricevuto soldi da Irisbus e Ccc per mandare avanti il progetto del Civis pur sapendo che si trattava di una frode. La richiesta di rinvio a giudizio (su cui ora dovrà esprimersi un gup) è di questi giorni e nell’atto si chiede il processo anche per le due società, Irisbus e Ccc, chiamate in causa per la responsabilità amministrativa, nel senso che sono chiamate a rispondere dei vantaggi che avrebbero ottenuto in conseguenza dei reati di corruzione commessi (se il giudice sarà d’accordo) dai propri dipendenti. La richiesta di processo arriva in contemporanea alla richiesta di archiviazione avanzata, oltre che per Guazzaloca, anche per l’ex direttore generale del Comune di Bologna, Enrico Biscaglia, e per i quattro titolari della concessionaria Maresca Fiorentino, anch’essi nel corso delle indagini accusati di corruzione.

 

Se per Guazzaloca, nel tempo, sono arrivate ben quattro diverse pronunce che hanno bocciato l’accusa di corruzione della Procura (due volte il gip Andrea Santucci, il Riesame e poi anche la Cassazione) e sempre rigettato la richiesta di sequestro per 20.000 euro, va ricordato che anche le accuse di corruzione per Vestrucci, Agostini e Comani sono state ridimensionate da Riesame e Cassazione, che da un lato hanno ridotto e poi annullato gli importi dei sequestri (si partiva da 872.000 euro per Vestrucci, 315.000 per Comani e 80.000 per Agostini), dall’altro in alcuni casi (lo fece già il Riesame per Vestrucci e lo ha fatto poi la Cassazione per Comani) hanno negato l’esistenza del ‘fumus’ del reato di corruzione. Sequestri annullati anche per Ccc e Irisbus: i 41 milioni di euro del Ccc furono ‘sbloccatì dal Riesame, per i 34,7 milioni di Irisbus è stato necessario attendere la Cassazione.
 

Fonte Dire