Bologna, 14 gennaio 2013 - FRANCESCO ha già pedalato tremila chilometri, ma non è nemmeno a metà strada. Con la sua bicicletta ha attraversato i Balcani mentre l’autunno cedeva il passo all’inverno. Ha sfidato il freddo, i camion, addirittura i cani randagi che lo hanno inseguito lungo strade deserte ed è arrivato fino a Istanbul, in Turchia. Ma deve pedalare ancora tanto, visto che la destinazione è l’Australia. E’ il lungo viaggio di Francesco Alaimo, bolognese di 24 anni, fresco di laurea specialistica in fisica teorica a Monaco di Baviera. «Ho calcolato che devo fare circa ventimila chilometri per arrivare a Sydney», spiega, per nulla preoccupato. E dire che prima di partire su una bici non aveva mai fatto più di pochi chilometri per volta.
Ad Alaimo la passione per il viaggio indipendente è venuta l’anno scorso in Perù e non lo ha più lasciato. Così si è messo in testa di attraversare tre continenti. E farlo sui pedali gli è sembrata l’idea più affascinante. Per realizzare il suo sogno ha risparmiato ogni centesimo.

«SONO vegetariano — racconta —, ma ho anche lavorato in un fast food per mettere i soldi da parte. E sono contento di averlo fatto, ho imparato molte cose». Poi, il primo novembre ha salutato gli amici in piazza Maggiore ed è salito sui pedali. Da allora sono passati due mesi e mezzo (raccontati sul suo blog in inglese http://ivegotabike.wordpress.com) e non ci pensa a fermarsi, anche se il traguardo è lontano. «Avere una meta, Sydney, attrae, ma per ora il piano è andare a est finché non mi stanco». Del viaggio Francesco ricorda con piacere soprattutto le persone che ha conosciuto. Come quando ferma la bici in una piazza e scatena la curiosità di un intero paese: «I momenti più belli sono gli incontri casuali, gli inviti che ho ricevuto». Ma ha scoperto anche il piacere di pedalare: «E’ bello anche solo trovare il giusto ritmo su una strada deserta. E pensare che ti stai portando dietro tutte le cose di cui hai bisogno per i prossimi mesi».

LE DIFFICOLTÀ però sono tante, in particolare — in questa stagione —, ci sono la pioggia e il freddo e piccoli problemi che diventano enormi come «le mani che gelano» o «avere le scarpe bagnate per giorni senza poterle asciugare». E poi c’è l’imprevedibile: «In Albania un camion ha perso una ruota che lo ha centrato in pieno. Bici semidistrutta, lui illeso. «E’ la conferma del fatto che possono capitare anche incidenti assurdi — ammette —, ma non ha cambiato la prospettiva del viaggio. L’attesa per la riparazione della bici, invece è stata snervante». Forse arriveranno anche momenti più duri: «L’idea di attraversare l’Anatolia in pieno inverno mi attira molto, anche se non sarà facile. Le temperature arrivano fino a meno 20». E dopo alcuni giorni di riposo, oggi Francesco è ripartito verso est.

Patrick Colgan