Bologna, 4 febbraio 2013 - Aspettano una sede stabile da vent’anni e oggi, stando alle (rinnovate) promesse del Comune, vedono questa possibilità un po’ più vicina. Da novembre, però, non possono più accogliere gli animali e, nonostante si tratti in realtà del periodo più ‘calmo’, la loro assenza può rappresentare un grave rischio per uccelli e altri piccoli animali di cui prima si prendevano cura i volontari della Lipu (Lega italiana protezione uccelli).

Molti cittadini, infatti, non potendo affidarli ai volontari della Lipu, scelgono (in buona fede) di tenere gli animali ‘salvati’ in casa propria - si tratti di uno scoiattolo, di un riccio piuttosto che di un colombo - ma così facendo mettono a serio rischio la possibilità di un re-inserimento futuro nell’habitat naturale dell’animale.

“Quello che mi spaventa è che ci sono tante persone che si sono tenute in casa l’animale e con tutta probabilità questi saranno animali ‘persi’”, dice la responsabile di Lipu Bologna, Nadia Caselli. “Non è mica colpa loro, sono persone volenterose, che stanno tenendo gli animali in degenza in casa. Io cerco di dare loro dei consigli, ma è molto probabile che poi questi animali non siano più recuperabili, perché vengono addomesticati”.

I numeri non sono altissimi, visto che il periodo invernale è quello più ‘tranquillo’. Se in aprile i volontari della Lipu registrano di media “50 ingressi al giorno”, spiega Caselli, “da novembre alla fine di gennaio ne avremmo avuti 200-250”. Gli ingressi cominceranno a salire a partire dalla meta’ di febbraio, quando per gli uccelli prende il via la stagione dell’accoppiamento, e si entrerà in vera “emergenza” con la bella stagione e l’estate. “Noi speriamo di essere sistemati per bene per la fine di febbraio”, auspica Caselli.

 

Fonte Dire