Bologna, 6 febbraio 2013 - C’È ANCHE Marco Dimitri, presidente dell’associazione ‘Bambini di Satana’, tra i candidati alle prossime elezioni politiche. Dimitri, 50 anni da compiere tra pochi giorni, si presenterà nella circoscrizione 2 del Lazio, quella che comprende le province di Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. E non lo farà in una lista qualsiasi, ma con ‘Democrazia Atea’ il partito di cui fa parte anche l’astrofisica Margherita Hack.
 

È L’ENNESIMO colpo di scena in una vita, quella di Dimitri, che ha conosciuto continui e inaspettati capovolgimenti: arrestato nel gennaio 1996 con l’accusa di violenza sessuale, Dimitri passò ingiustamente 400 giorni dietro le sbarre a causa della carcerazione preventiva, salvo poi vedersi completamente assolvere in tutti e tre i gradi di giudizio, tanto da ottenere nel 2004 un risarcimento in denaro dallo Stato, circa 100.000 euro, per l’ingiusta carcerazione...

Dimitri, perché ha scelto il partito di Margherita Hack?
«Perché è l’unico che propone l’abolizione dei Patti Lateranensi».
Come è nata questa candidatura?
«Mi sono proposto io: conoscevo la Hack tramite l’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti; ndr), e ci siamo trovati candidati».
Le vicende giudiziarie di cui è stato protagonista sono ormai concluse...
«Sono concluse per il tribunale ma non per me: quella è stata una montatura giudiziaria».
Il suo passato le ha creato qualche problema nella candidatura con Democrazia Atea?
«No, io sono un satanista razionale, ho una visione della realtà coerente».
Cosa significa per lei il satanismo?
«Opposizione: Satana non esiste, era un termine che anticamente veniva usato per identificare gli oppositori e io lo intendo in questo modo».
Si aspetta polemiche per la sua scelta di entrare in politica?
«Sinceramente sì, ma i cittadini dovrebbero capire che siamo tutti uguali e in democrazia ciascuno può candidarsi ed esprimere le proprie idee».
Difficile che qualcuno della vostra lista entri in Parlamento...
«Sì, ma è importante provarci».
Continuerà il suo impegno politico anche dopo le elezioni?
«Certo».
Le priorità?
«Garantire la libertà in uno Stato laico: Stato e Chiesa hanno tutte e due diritto di esistenza ma devono restare distinti. E poi più fondi alla ricerca scientifica: i soldi sono troppo pochi».

Andrea Zanchi