Bologna, 17 febbraio 2013 - C’è l’istrionica Vivienne Westwood, con la sua nuvola di capelli arancio e il suo genio sbarazzino. C’è Karim Rashid, il designer che sta rivoluzionando il concetto di forma e colore nel mondo della architettura e dell’arredamento; ma ci sono anche le star Iosa Ghini, Bellini, Krizia. Saie3, il salone internazionale della filiera di produzione del serramento e delle finiture d’interni ed esterni, dedica infatti una sezione importante della fiera al ricordo del terremoto che la primavera scorsa ha sconvolto l’Emilia Romagna e al valore simbolico, culturale e artistico che ricopre da sempre il Campanile per le comunità.


In particolare, il nuovo Salone pone l’attenzione sui danni subiti dalle diocesi, distrutte o gravemente compromesse dal sisma. Diocesi che, in molti centri urbani italiani, custodiscono nei secoli – come veri e propri musei – preziose opere d’arte e la storia di un luogo. Simboli delle diocesi sono i campanili, architetture verticali che svettano da lontano caratterizzando in modo indelebile l’identità di un luogo e di un territorio.


E’ con questa consapevolezza che con ‘Up in the sky’ alcuni tra i più prestigiosi architetti, designers e artisti sono stati coinvolti in un’iniziativa finalizzata a contribuire alla ricostruzione dei campanili delle zone colpite dal terremoto. A ognuno di loro è stato chiesto di immaginare un campanile. I progetti (guarda le immagini), occasione artistica di straordinaria portata, verranno riuniti in una mostra unica al mondo che, oltre a dare un contributo al consolidamento delle radici dei luoghi colpiti, vuole rappresentare un segnale di rinnovamento. Per sottolinearlo, la Mostra si suddividerà in 3 parti.


Nella prima sarà presentata una galleria delle chiese, degli edifici religiosi nel mondo. Nella seconda, si entrerà nello specifico dell’Emilia e saranno dunque le immagini delle chiese e dei campanili, prima e dopo il terremoto, ad essere protagoniste.


Nella terza, il senso vero e proprio di ‘Up in the sky’. Di fronte ad un campanile irrimediabilmente perduto si pone l’annoso problema stilistico di ricostruire un falso dove era e come era o all’opposto accettare la sfida e prendere questa come l’occasione di avere un grande artista, architetto o designer che crea un’opera da tramandare alle generazioni future.
 

"Se scegliesse la strada della ricostruzione ex-novo, l’Emilia Romagna colpita dal sisma potrebbe trasformare il danno della catastrofe naturale in opportunità e dotarsi di un percorso culturale e architettonico unico al mondo, in grado di rappresentare un’attrattiva di forte richiamo dal punto di vista turistico", dice il patron Claudio Sabatini.Il 28 si terrà l’ianugurazione di Saie3, una tre giorni a tutta arte.