Bologna, 8 marzo 2013 - Una ad una sono cadute a terra come le 124 donne uccise nel 2012 (15 in Emilia-Romagna) da mariti, fidanzati, ex fidanzati e altri uomini violenti. Alla fine, sul pavimento dell’atrio della Salaborsa in centro a Bologna, c’erano 124 persone (la stragrande maggioranza donne) stese a terra, ciascuna con il cartello che indicava nome ed età della vittima personificata, e solo una decina rimaste in piedi con al collo il cartello “Io potrei essere la prossima”.

 

E’ così  che la “Casa delle donne per non subire violenza” di Bologna, insieme al collettivo femminista Frida e ad Amnesty Gruppo Giovani, ha voluto ‘festeggiare’ la giornata dell’8 marzo, con un flash mob per ricordare le 124 donne uccise nel corso del 2012 per mano di uomini. Il flash mob, programmato per essere svolto in piazza Nettuno, e’ stato ‘dirottato’ all’interno della Salaborsa per la pioggia.

 

Ogni persona, per la stragrande maggioranza donne (ma ha fatto capolino anche qualche ragazzo giovane), portava al collo un cartello con il nome della vittima, l’età e il modo in cui era stata uccisa. Poi, mentre le attiviste-vittime camminavano in ordine sparso al centro della Sala Borsa, due ragazze al megafono hanno scandito uno per uno i 124 nomi delle donne uccise per mano di amanti, fidanzati, mariti, compagni e talvolta estranei, “in media una ogni due o tre giorni”. Quando arrivava il proprio turno, ciascuna attivista-vittima si stendeva a terra a significare l’avvenuto omicidio. Alla fine, l’atrio della Sala Borsa era una distesa di ‘vittime’. “Queste sono le 124 vittime del 2012. Dal primo di gennaio, ne sono già state uccise 26, io potrei essere la prossima”, hanno detto alla fine le due ragazze che leggevano.

Fonte Dire