Bologna, 6 ottobre 2012 - Intervento choc sulla vicenda di Giuseppe Campaniello - l’artigiano di 58 anni di origine casertana residente a Ozzano che si è dato fuoco al’interno della propria auto il 28 marzo in via Paolo Nanni Costa, davanti agli uffici delle commissioni tributarie - da parte del presidente della Commissione tributaria regionale dell’Emilia-Romagna Aldo Scola in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario tributario: “Proprio un anno fa davanti ai nostri uffici venne quel poveretto che si è dato fuoco convinto di farlo davanti all'Agenzia delle Entrate e ad Equitalia, che si erano già trasferiti altrove. Ho dovuto ricevere la vedova, gli amici e i parenti. Ho dovuto parlare per giorni con la stampa per cercare di spiegare che noi non potevamo fare nulla. Un episodio atroce, ho avuto anche questa incombenza. Ho dovuto sopportare questa situazione. Spendiamo le nostre risorse anche per situazioni che non pensavo dovessero far parte del nostro bagaglio di fatica”.

 

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE

Oltre 16.000 processi (16.828, per la precisione) pendenti al 31 dicembre 2012 e sempre meno personale per smaltirli. è la situazione della Commissione tributaria regionale dell’Emilia-Romagna fotografata oggi a Bologna dal presidente Aldo Scola in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario tributario.

 

La Commissione tributaria regionale, ricorda Scola nella sua relazione, avrebbe dovuto operare con 216 membri, ma “l’organico si è dolorosamente ridotto a sole 68 unità in servizio, compreso il presidente: 16 presidenti di sezione, 13 vicepresidenti e 39 giudici (presto 37), con 16 sezioni giurisdizionali”. Una carenza che “non potrà che creare notevoli intralci”, anche alla luce delle nuove competenze affidate alla Commissione tributaria regionale. Eppure in questi anni, rivendica, si è registrato un “anormale record di lavoro”.

 

Intanto, dei quasi 21.000 fascicoli arretrati (alcuni pendenti dagli anni ‘70) “piovuti da Roma” nel 2008, ne sono stati trattati 18.104 (7.569 sentenze, 7.563 ordinanze di estinzione), ma a fine gennaio sono giunte 8.609 dichiarazioni di persistenza di interesse dagli Uffici finanziari. “Il Fisco non dimentica”, conclude Scola, prevedendo di poter smaltire tutto l’arretrato entro quest’anno. “Tali ottimali livelli produttivi sono destinati ad un peggioramento inevitabile, ove da Roma non si provveda ad una serie di interventi di supporto, soprattutto per quanto riguarda il personale di segreteria, proprio di recente assotigliatosi per interventi ministeriali di tre unità”.

 

Scola segnala che è stato “per anni in costante aumento il numero degli appelli giacenti” e “occorrono quasi due anni per smaltire un fascicolo, dal deposito alla pubblicazione della sentenza”, quando in precedenza, “in secondo grado bastavano 8-10 mesi”. A fine 2012 gli appelli pendenti erano 9.910, con un incremento del 24% rispetto al 2011, a fronte di una leggerissima diminuzione di quelli pervenuti (-1,24%). Se si esclude quello che rimane dei 20.801 fascicoli arrivati da Roma, il carico complessivo è di 12.115 processi da decidere nel 2012, contro i 10.238 del 2011.

 

“I giudici tributari, in caduta libera, intanto provvedono a depositare le decisioni relative a circa 10-20 fascicoli per ogni collegio che ha udienza”, riferisce Scola. Con pendenze del genere, nel 2012 sono stati emessi 2.205 provvedimenti (1.640 sentenze che chiudono le vertenze e 565 decreti) a fronte dei 2.269 del 2011. “Nel presente anno- avverte Scola- gli appelli portrebbero aumentare, mentre è assolutamente sicuro l’assottigiamento, malgrado il recente arrivo di sette nuovi colleghi, dei giudici, come pure la perdita di tre non sostituiti impiegati di segreteria”. 

 

Dal 2006 al 2012, lo Stato, ma anche i concessionari della riscossione dei tributi sono stati vittoriosi nel 60% delle controversie esaminate dalla Commissione tributaria dell’Emilia-Romagna. “Nè il ricorrere in Cassazione garantisce il contribuente dal farla franca”, osserva Scola. Insomma, opporsi a tasse dovute non paga nei tribunali del fisco. Parlando del merito delle sentenze, ha detto che “nel 2009 la percentuale dei ricorsi accolti è stata del 6,5%, indice sintomatico del grado di correttezza con la quale la Commissione tributaria regionale ha dato applicazione alle norme vigenti”.
Insomma, “il messaggio è chiaro: non usare la giustizia per ovviare al pagamento di somme dovute, salvi i casi effetti di errori o abusi da parte delle amministrazioni”, ha chiosato Scola.