Bologna, 16 marzo 2013 - Troppi piccioni sui tetti e nelle piazze di Bologna. Le colonie continuano a crescere e con il “sovraffollamento” aumentano le “feci che imbrattano aree ed edifici pubblici e privati”. Così, il Comune corre ai ripari e tra gli interventi per contrastare la massiccia presenza dei volatili, avvia anche la sperimentazione di una sorta ‘pillola anticoncezionale’ per contenere le nascite.

Tra contromisure messe in campo dall’amministrazione con una delibera in cui si aderisce al piano di controllo provinciale per i piccioni, c’è infatti anche la “realizzazione di postazioni di distribuzione di mangime antifecondativo”, che verranno sperimentate “in via immediata, fin dalla stagione di cova 2012-2013”.

Il problema, certifica il provvedimento, si sta aggravando, a giudicare dal “sensibile intensificarsi delle segnalazioni da parte dei cittadini (oltre 50 l’anno, prevalentemente concentrate nel centro storico e negli immediati dintorni), che manifestano disagi di convivenza e diffusa percezione di inadeguata pulizia connessa alla presenza di guano in aree ed edifici”.

Peraltro, “i normali interventi di pulizia e le pratiche di dissuasione in atto - ammette il Comune - non sono sufficienti a contrastare il problema, al pari degli interventi di dissuasione periodicamente posti in essere, rivelatisi di scarsa efficacia e non risolutivi, oltre che molto onerosi”. Oltretutto, alla presenza di piccioni si associa spesso quella delle zecche: “Gli interventi di rimozione di guano in aree pubbliche posti in essere sono spesso seguiti da interventi di disinfestazione di zecche, a riprova della sussistenza di problematiche igienico-sanitarie”, spiega l’amministrazione. Di qui la necessità contromosse più efficaci.

Palazzo D’Accursio, dunque, si prepara a varare un tavolo tecnico intersettoriale che si occuperà del problema definendo un programma operativo da realizzare in ambito cittadino i cui obiettivi saranno “individuare e attivare i provvedimenti atti a contenere l’alimentazione dei piccioni e contrastarne la presenza nei siti in cui nidificano e sostano, avviare una ricerca per il controllo numerico delle colonie, per la progettazione e la dislocazione di eventuali colombaie, procedere alla realizzazione di postazioni di distribuzione di mangime antifecondativo”.

Il tavolo tecnico dovrà anche “definire un sistema di monitoraggio costante e di verifica dell’efficacia dei provvedimenti assunti, predisporre e avviare una campagna formativa e di sensibilizzazione, al fine di coinvolgere il maggior numero di cittadini nelle pratiche opportune e nelle azioni idonee alla riduzione del numero di volatili”.

Fonte Dire