Bologna, 11 aprile 2013 - “E’ normale che un ragazzo spinga una ragazza ad avere rapporti sessuali se si frequentano”. Un’affermazione condivisa dal 75,1% degli studenti delle scuole superiori di Bologna, ma anche dal 55% delle ragazze. E’ uno dei risultati emersi da una ricerca curata, nell’ambito del progetto “Daphne”, dalla Casa delle donne per non subire violenza.

Obiettivo dell’inchiesta, presentata ieri in commissione Giovani e delle Elette del Comune dalla psicologa Masha Romagnoli, e’ quello di indagare il rapporto degli adolescenti con gli stereotipi e la violenza di genere. La ricerca, effettuata attraverso questionari e focus group nel 2011, ha coinvolto 490 studenti dall’eta’ media di 16 anni e mezzo. Cinque le scuole interessate, tra Bologna e provincia: il liceo Leonardo da Vinci, l’ente di formazione Oficina, l’istituto Aldini Valeriani-Sirani, il liceo Galvani e il liceo Fermi. In base ai questionari raccolti, il 70,5% dei maschi e il 66% delle femmine intervistate ritiene che “alla maggior parte delle ragazze piace esibire il proprio corpo”. Il 57% dei maschi il 55% delle femmine, invece, pensa che “la maggior parte dei ragazzi vuole uscire con le ragazze solo per avere rapporti sessuali”, il 56% dei maschi e il 51% delle femmine che “imprecare, dire le parolacce e’ piu’ brutto per una ragazza che per un ragazzo”. E ancora: il 43% dei maschi e solo il 7% delle femmine, invece, pensa che “i ragazzi sono leader migliori delle ragazze”.

Per quanto riguarda gli atteggiamenti sulla violenza di genere, l’affermazione che ha ottenuto maggior consenso e’ ritenere “normale che una ragazza urli al suo ragazzo se lui discute e brontola costantemente” (87% delle femmine e 74% dei maschi). Segue la frase gia’ citata sullo spingere le ragazze ad avere rapporti sessuali.

Tra i motivi che giustificano la violenza, poi, spicca l’affermazione secondo cui gli uomini “vogliono controllare le donne” (89% delle femmine e 83% dei maschi), seguita da “sono gelosi” (89% dei maschi e 92% delle femmine), “fanno uso di alcol o droghe” (92% dei maschi e 91% d+elle femmine), “si considerano superiori alle donne” (82% dei maschi e 889% delle femmine), “non controllano i loro impulsi sessuali” (88% dei maschi e 89% delle femmine). La ricerca affronta poi i “miti” sulla violenza nelle relazioni: “Se un ragazzo diventa veramente geloso della sua ragazza significa che lui ci tiene a lei” ottiene il 70% dei consensi maschili ed il 47% di quelli femminili. Segue “se una persona e’ stata abusata l’unica cosa da fare e’ interrompere la relazione” (60% delle femmine e 53% dei maschi), “le donne sono molto piu’ a rischio di essere abusate sessualmente da un estraneo che da qualcuno che conoscono” (58% dei maschi e 51% delle femmine), “qualche volta le ragazze provocano le aggressioni sessuali con il loro modo di vestirsi” (56% dei maschi e 51% delle femmine).

“Si riscontra una tendenza ad avere una visione delle differenze e delle relazioni tra generi di tipo asimmetrico, stereotipico e orientato alla ‘giustificazione’ della violenza”, e’ una delle conclusioni tratte alla luce della ricerca. Si rileva poi la “presenza di molti miti sulle relazioni di genere” e una “scarsa informazione tra gli adolescenti sul fenomeno della violenza di genere”. Gli adolescenti, poi, “spesso non riconoscono la presenza della violenza di genere sia nelle loro relazioni intime sia nei rapporti tra pari”, inoltre “non vedono la scuola come punto di riferimento e quindi come spazio d’aiuto”.

Tra i banchi va dunque concesso piu’ spazio a questi temi, recitano sempre le conclusioni della ricerca, perche’ “c’e’ un bisogno urgente di sollevare la consapevolezza dei giovani sugli stereotipi di genere e sulla violenza di genere”. Terminata la presentazione della ricerca, la capogruppo a Palazzo D’Accursio di Sel, Cathy La Torre, propone l’istituzione di una “consulta contro la violenza e le discriminazioni”. Quello della consulta “e’ uno strumento previsto dallo Statuto comunale”, sottolinea la vendoliana, tanto che se ne contano gia’ diverse in campo (dalla famiglia alla bicicletta). L’obiettivo sarebbe quello di istituire “un tavolo permanente- spiega La Torre- tra le associazioni attive nel contrasto alla violenza”.

La proposta trova una sponda in Simona Lembi, presidente del Consiglio comunale, che condivide la necessita’ di ragionare su “come mettere a sistema tutte le azioni contro la violenza ce vengono effettuate sul territorio”. I tempi, aggiunge Lembi, “possono essere maturi” per trovare una modalita’ che consenta all’amministrazione di avere “una relazione diretta con le associazioni”. E’ d’accordo anche Manuela Corazza, responsabile dell’ufficio Pari opportunita’ e tutela delle differenze del Comune: “Mi piace l’idea, ben venga un ulteriore spazio di discussione ed approfondimento”. Alla commissione partecipa anche Gabriella Montera, assessore alle Pari opportunita’ della Provincia. “La battaglia contro gli stereotipi e’ ancora da combattere e mi auguro che, indipendentemente dall’ente che dovra’ occuparsi del governo metropolitano, possa continuare ed essere implementata”.

(Fonte Dire)