Bologna, 22 maggio 2013 - IN ITALIA, un detenuto ha, in media, 3 metri quadrati a disposizione. In Emilia Romagna un bracco, si presume incensurato, grazie ad una legge regionale nuova di zecca, un po’ subdolamente detta ‘togli catene’ potrà rivendicare non meno di 9 metri quadrati di box (almeno il 30% coperto) purchè dotato di ampio giardino recintato, parliamo di 150 metri quadrati minimo, per l’ora d’aria quotidiana. Se manca l’area sgambatura, allora il box diventa quasi un monolocale: 20 metri quadrati con tanto di muretto in laterizio o cemento, sormontato da una rete alta non meno di 2,30 metri a cui va aggiunta un’altra recinzione inclinata verso l’interno di 45 gradi...
 

E se un cacciatore o un cercatore di tartufi, perchè è a loro che questa nuova norma è puntata come una doppietta, si azzarda ad allevare una muta, allora siamo quasi in odore di Piano regolatore: 7 metri quadrati di box in più per ogni cane, semprechè ci sia il prato recintato a fianco. Altrimenti si parla di una pertinenza di 5 metri per 6. Tanto per dare un’idea, una camera matrimoniale standard per due cristiani, pure loro dalla fedina immacolata, si aggira sui 14 metri quadri.
 

SEMPLICEMENTE, la legge regionale n. 3/2013 all’articolo 2, obbliga i singoli proprietari di cani «A garantire un ricovero i cui requisiti strutturali minimi non differiscano da quelli previsti per reparti di ricovero ordinario dei canili e dei gattili autorizzati sul territorio regionale». E basta andare alla circolare n. 7 del 1999 per ritrovarsi quel po’ po’ di misure. In pratica, chiunque detenga un cane all’aperto diventa una sorta di canile privato. Non è chiaro, per ora, dove finiranno i gatti, ma confidiamo che sappiano sfuggire a decreti e gabbie.

Paradossalmente non c’è una riga per gli animali d’appartamento. Nel senso che un alano dovrà inciampare nei mobili di un monolocale esattamente come prima.
Di buono e ragionevole, la legge ha introdotto la possibilità per i malati di essere visitati dall’amico fidato (sia pure in presenza di certi requisiti) e il divieto di tenere i cani alla catena.