Bologna, 28 giugno 2013 - UCCISA con un colpo devastante alla testa, quindi chiusa in un sacco e nascosta nel congelatore. E’ stata questa la fine orribile di Silvia Caramazza, 39 anni. Il suo corpo è stato trovato dalla polizia nel tardo pomeriggio di ieri all’interno dell’appartamento della donna, al piano rialzato di un elegante condominio al civico 28 di viale Aldini (guarda le foto). L’omicidio risale probabilmente a un paio di settimane fa. Da allora infatti nessuno ha avuto più notizie di lei tranne, forse, una persona: il suo convivente. L’uomo è a sua volta sparito e ora è ricercato dagli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile, che hanno molte cose da chiedergli.

LA DONNA, figlia unica, era una commercialista e aveva insieme al fidanzato una ditta di infissi. Abitava da pochi anni in viale Aldini nella piccola casa che le era stata regalata dal padre, l’illustre ginecologo Giuliano Caramazza, deceduto anni fa, così come la mamma. La vittima assumeva psicofarmaci e tranquillanti, che sono stati trovati nell’abitazione dalla polizia scientifica. Sono stati gli agenti della mobile a entrare, ieri pomeriggio, perché avevano motivo di temere per la sorte della 39enne. E i peggiori sospetti sono stati tragicamente confermati.

L’appartamento appariva in ordine ma, quando i poliziotti hanno varcato la porta della camera da letto, hanno capito che era davvero successo qualcosa di terribile. Sul muro e sulla testiera del letto sono state notate macchie di sangue. Nella stessa stanza c’era un congelatore a pozzetto, collegato alla presa di corrente, e il corpo di Silvia, racchiuso in due sacchi, era proprio lì dentro. Indossava abiti da casa, forse un pigiama, e aveva una ferita mortale nella regione occipitale, procurata probabilmente da un oggetto pesante. Il letto era disfatto, senza lenzuola, e nella camera non sono state notate tracce evidenti di colluttazione, segno che la donna potrebbe essere stata uccisa nel sonno (guarda il video).

I sospetti sul fidanzato, che conviveva con la vittima da circa un anno, si sono concretizzati prima ancora della scoperta del corpo. La scomparsa della donna è stata denunciata lo scorso 19 giugno da due amiche che non riuscivano più a mettersi in contatto con lei. Loro stesse hanno espresso i maggiori dubbi sul convivente poiché ogni tentativo di parlare con l’amica s’infrangeva contro le risposte evasive dell’uomo. Era lui, sospettano gli investigatori, a rispondere agli sms dal cellulare di lei nei primi giorni della sparizione. Con le amiche fingeva addirittura di essere seduto accanto alla donna: «Vuoi parlare con lei, Silvia? No mi dispiace, non vuole venire al telefono». In un paio di circostanze, all’altro capo del filo avrebbe fatto ascoltare dei messaggi registrati con la voce della 39enne, che era già chiusa nel freezer. Un paio di giorni fa l’uomo è stato contattato direttamente dalla polizia, alla quale ha detto che la fidanzata si trovava in viaggio Sicilia, ma le indicazioni date per rintracciarla si sono rivelate ancora una volta inconsistenti. Inevitabile, quindi, è giunta infine la decisione di fare irruzione in casa. La scoperta del cadavere coincide però con la scomparsa del primo sospettato, ora braccato in tutta Italia.

Donna di 39 anni uccisa e messa nel congelatore

FOTO Tragedia in viale Aldini