Bologna, 28 giugno 2013 - "E' un fatto di inaudita gravità". Con queste parole il procuratore capo, Roberto Alfonso, ha commentato l'omicidio di Silvia Caramazza, 39enne il cui cadavere è stato ritrovato ieri nascosto in un congelatore nella sua abitazione in via Aldini. "Stiamo verificando tutte le persone che conoscevano e frequentavano la donna. Inoltre - ha aggiunto il procuratore capo - stiamo verificando gli spostamenti degli ultimi giorni di tutte le persone interessate alla vicenda".

Il fidanzato della donna uccisa, attualmente ricercato, ha 34 anni.

Due amiche della vittima il 14 giugno hanno fatto una denuncia poiché Silvia non ripondeva al telefono e ai messaggi che le mandavano rispondeva in un linguaggio diverso rispetto a quello che solitamente usava la 39enne. Avevano avuto la sensazione che qualcosa non andasse. Quello stesso giorno la polizia aveva contattato telefonicamente il fidanzato che aveva riferito di essere a Catania in compagnia di Silvia ma che lei al momento non poteva rispondere. Il 34enne aveva anche fornito l'indirizzo.

A quel punto la polizia di Bologna aveva chiamato la polizia di Catania che aveva mandato una volante sul posto. Ma a quell'indirizzo non trovarono né lui, né lei.

Il ragazzo è stato poi risentito il 25 giugno di persona. In quell'occasione aveva riferito che la ragazza era partita per un viaggio in Grecia. Visto che la donna ogni tanto partiva per dei viaggi, la sua versione è stata ritenuta credibile.

Il 27 giugno il magistrato decide però di fare irruzione in casa. Quindi la tragica scoperta (guarda le foto)

L'unica certezza è che Silvia il 7 giugno era ancora viva: quel giorno, infatti, andò a trovare un'amica a Pavia.

 

 

Massacrata con un colpo in testa. Ora è caccia al fidanzato

Donna di 39 anni uccisa e messa nel congelatore

FOTO Tragedia in viale Aldini