Bologna, 26 agosto 2013 - PAURA in cielo. Sabato notte i passeggeri del volo BA0544 della British Airways, proveniente da Heathrow, a Londra, e diretto al Marconi, hanno vissuto attimi di vero terrore. L’aereo, un A319 partito alle 20,25, in prossimità dell’arrivo, verso le 23, è stato colpito da un fulmine: i temporali in quel momento stavano attraversando la regione e la sorte ha voluto che proprio una di quelle saette centrasse l’apparecchio.
 

 

«ALL’IMPROVVISO si è sentito un fortissimo scoppio — racconta Maria Rita Bertusi, di ritorno, assieme a tanti altri italiani, da una vacanza a Vancouver, in Canada —, accompagnato da un bagliore che ha illuminato di un color giallo brillante l’interno dell’aereo, in quel momento al buio, a parte qualche lucina da lettura. Noi passeggeri ci siamo subito spaventati, c’era la paura diffusa che si trattasse di una bomba: alcuni hanno chiesto a steward e hostess che cosa fosse successo, e loro ci hanno rassicurato che tutto era posto e hanno detto di stare calmi».
 

 

DIFFICILE, se non impossibile, stare tranquilli in una situazione del genere. La storia dei disastri nei cieli insegna come il panico presto contagi tutti, ma questa volta la prontezza del comandante e l’ottima struttura di protezione dell’aereo hanno consentito al velivolo di compiere senza problemi l’atterraggio sulla pista di Borgo Panigale.
 

 

LE STATISTICHE dicono che in media un aereo viene colpito da un fulmine una o due volte l’anno — circa una volta ogni mille ore di volo —, e gli esperti non lo ritengono un evento pericoloso per l’incolumità degli aeroplani: la corrente scivola lungo la fusoliera, che è conduttiva, non raggiungendo l’interno, e prosegue la propria corsa nel vuoto senza provocare particolari danni. Recentemente una scarica elettrica ha colpito l’aereo del presidente francese Francoise Hollande, durante un volo per Berlino, dove avrebbe dovuto incontrare la cancelliera tedesca Angela Merkel.
 

 

«IL COMANDANTE ha comunicato poco dopo a tutti — prosegue Bertusi, in viaggio nei cieli intercontinentali già da 11 ore dopo lo scalo londinese — che l’aereo era stato colpito da un fulmine in un’area di turbolenza, ma saremmo atterrati a breve senza nessun problema. E così è stato: il comandante è stato bravissimo e molti hanno applaudito la dolce manovra, alle 23,25. A terra poi ci hanno informato che il mezzo sarebbe stato revisionato e che non avrebbe volato, quindi chi doveva partire nuovamente con quell’aeroplano avrebbe avuto un ritardo dovuto alla sostituzione».
 

a. b.