Bologna, 6 settembre 2013 - “Oggi ho deciso, dopo una riflessione che ho svolto a partire dall’inizio di agosto ed un confronto approfondito, di revocare l’incarico all’assessore Sabrina Freda”. Lo annuncia il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani che aggiunge: “Questa mia decisione è maturata esclusivamente dalla constatazione che, di fatto, sono via via venuti meno quello spirito di collaborazione, di collegialità e quel metodo di confronto aperto e costruttivo con le altre istituzioni e l’intera società regionale che per me sono irrinunciabili e a fondamento del lavoro della Giunta. Di ciò non posso che prendere atto con rammarico, ringraziando l’assessore per l’impegno comunque profuso".
 

“Non c’è dunque un problema politico – conclude Errani -. Assumo le deleghe (all'Ambiente e alla Riqualificazione urbana, ndr) ad interim, confermando il programma e la linea politica della Giunta”.

 

Le divergenze tra l’assessore ed Errani erano esplose nei mesi scorsi a proposito del piano regionale dei rifiuti. Il presidente era arrivato a sconfessare Freda, esponente Idv, pur confermandole momentaneamente l’incarico. Poi, a diverse settimane di distanza, è arrivata la decisione.

 

LA REPLICA

Non motivi personali ma “proprio ragioni politiche”. Sabrina Freda, ormai ex assessore regionale all’Ambiente, dà la sua versione dei fatti e, in una nota, smentisce il governatore Vasco Errani sui motivi alla base del ritiro delle deleghe. Freda conferma che il dissidio in Giunta è maturato intorno al Piano regionale dei rifiuti, in fase di elaborazione. E accusa: “Evidentemente gli interessi delle multi-utilities hanno finito per avere la meglio, come il recente caso dell’inceneritore di Modena ha ampiamente dimostrato”.
 

 

Il progetto di ampliamento del termovalorizzatore modenese sarebbe dunque l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso nei rapporti tra Errani e Freda. In viale Aldo Moro si spiega infatti che al presidente non sarebbe affatto piaciuta la lettera con cui l’assessore all’Ambiente ha contestato la determina della Provincia di Modena che autorizza l’ampliamento dell’impianto.
Per quella missiva, tra l’altro, contro Freda si è scagliato nei giorni scorsi anche lo stesso presidente della Provincia, Emilio Sabatini.

 

“Ringraziando il presidente Errani per la fiducia che a suo tempo ha deciso di accordarmi affidandomi un ruolo così  importante, non posso certo condividere le motivazioni della sua decisione- scrive dunque Freda in un comunicato- non si tratta di rapporti personali deteriorati, ma proprio di ragioni politiche. Nell’assumere l’incarico credo di aver svolto al massimo delle mie possibilità e con il massimo impegno il mio lavoro, pensando di seguire il programma di mandato, ma sono state tante le divergenze sorte in questi mesi nell’affrontare tematiche ambientali rilevanti, sempre nell’interesse della salute dei cittadini”.
 

 

Freda ricorda l’impegno “perchè la Regione Emilia-Romagna non modificasse il perimetro delle zone vulnerabili ai nitrati, nonostante l’opposizione del mondo agricolo. Penso all’attenzione costante nel monitorare l’impatto degli impianti eolici industriali, di quelli a biomasse e del fotovoltaico a terra. Ma soprattutto- chiarisce l’esponente Idv- penso alla battaglia per il Piano regionale di gestione dei rifiuti come strumento per superare la logica dell’industria dello smaltimento e per dare corpo a politiche di reale sostenibilità”. E qui, Freda affonda il colpo: “Evidentemente gli interessi delle multiutilities hanno finito per avere la meglio, come il recente caso dell’inceneritore di Modena ha ampiamente dimostrato”.