Bologna, 15 settembre 2013 - SONO abituati a trovarsi tutti i pomeriggi ai Giardini Margherita, i ‘Bolobene’ nella parte alta, vicino al circolo del Tennis, i ‘Bolofeccia’ invece nello Chalet dei Giardini, il locale più in basso. La divisione del territorio è molto seria e netta, con una barriera immaginaria che impedisce ai primi di attraversare il parco e avvicinarsi al locale per comprare anche solo una bottiglietta d’acqua. A loro volta, per sfregio nei confronti di chi considerano inferiore per status economico, i ‘ricchi’ lanciano spesso banconote false ai ragazzini dell’opposta fazione e urlano: «Vi abbiamo lasciato delle cose già pagate al bar». «Ma i nostri figli non sapevano a che cosa stavano andando incontro. Gli altri sono più scafati, sono loro che hanno usato la violenza e si sono portati dietro gli zaini con i coltelli», accusa la mamma di una ragazza bollata come appartenente alla ‘Bolobene’.

È STATA disattivata ieri la pagina ‘la Vera verità di Bologna’ del social network Ask.fm dove dopo giorni di insulti virtuali circa 250 ragazzini si sono dati appuntamento venerdì ai ‘Gardens’, come li chiamano loro, per regolare i conti. Due bande di adolescenti dai 13 ai 18 anni, bolognesi e stranieri di seconda generazione, moltissimi figli di famiglie normali che in rete si trasformano in cyber bulli capaci di offese crudeli, razziste e gratuite. Si etichettano con elementi distintivi delle possibilità economiche delle rispettive famiglie. «Vai in scuole private o pubbliche prestigiose, ti vesti con cose firmate e possiedi un mezzo (Macchinino o motorino) allora sei ‘Bolobene’», posta un ragazzino. Che descrive anche l’altra fazione: «Ti vesti con robacce da piazzola e comunque non possiedi un mezzo» oltre a una pesante distinzione razzista. Si leggeva anche: «Amo il mio sangue blu... ne ho così tanto che se lo donassi alla bolofeccia saremmo tutti bolobene!! Ave me o nobile».

ELIMINATA ‘la Vera Verità Bologna’ non si risolve il problema di questi gruppi di bullismo che proliferano sui social network e richiamano migliaia di iscrizioni dei nativi digitali che vincono la timidezza dietro allo schermo. La pagina Facebook ‘Spotted Mercanzia’ è molto più di un nuovo tipo di gossip 2.0, come fa credere con la frase che appare quando si apre la pagina. Il nome è preso da piazza della Mercanzia, punto di ritrovo di sera come di giorno dei govanissimi della città. Anche qui gli insulti anonimi e i commenti su ogni sfera personale dei coetanei individuati con iniziali puntate ricevono decine di ‘mi piace’. «Pare che il padre dell’irlandese sia in cassa integrazione. Come farà adesso il nostro amato rosso a fare il grosso sul suo magnifico macchinino?», si legge. Oppure: «Si è fidanzato ufficialmente con una 99. Ok che la carne fresca attira, ma ha 13 anni... non ti sembra un po’ esagerato?».

«UNA RISSA annunciata da giorni tra ragazzini che conosciamo», commenta le presidente del Quartiere Santo Stefano Ilaria Giorgetti, che pochi giorni prima aveva segnalato al Carlino la scarsa sicurezza dei Giardini Margherita, dove domenica scorsa si è consumata un’altra rissa. Per questo aveva chiesto telecamere e più illuminazione all’interno del parco perché «se non c’è controllo ci si sente liberi di fare quello che si vuole». Ma la causa dell’episodio di venerdì non è solo questa, perché «i genitori non parlano e non controllano i figli. Famiglie e istituzioni devono dialogare per i giovani». Poi l’appello ai ragazzi: «Abbiate il coraggio di essere responsabili».

Maddalena Oculi