Bologna, 27 settembre 2013 - Dopo gli yacht, la villa sui colli. Non finiscono mai i guai per Giulio Lolli, l'ex presidente della società Rimini Yacht al centro di un'inchiesta per bancarotta fraudolenta della Procura e della Guardia di finanza che l'accusano di aver ''venduto'' gli stessi yacht a più acquirenti.
 

 

Al legale di Lolli  (tuttora latitante in Nord Africa)  è stato notificato un avviso di fine indagine per una vicenda parallela in cui il pm Antonella Scandellari accusa Lolli di aver truffato un medico in pensione bolognese, facendosi vendere, senza però corrispondergli appieno il prezzo convenuto, una villa sui colli, in via Monte Albano, al confine tra Bologna e Casalecchio di Reno.
 

 

Con Lolli sono indagate per truffa aggravata in concorso altre quattro persone: due consulenti di Rimini Yacht, un consulente esterno e un notaio di Forlì.
 

 

Stando alle accuse, Lolli si approfittò delle precarie condizioni psicofisiche dell'anziano, anche grazie ad artifici come una scrittura privata con cui faceva credere all'uomo che la società Rimini Yacht  fosse in condizioni economiche floride quando invece era sull'orlo del baratro.  Fu poi fatto credere al compratore che Rimini Yacht ne avrebbe assunto il figlio, e che sarebbe stato vantaggioso per lui sia acquistare l'1% del capitale sociale della società, poi fallita, con un pagamento dilazionato in due anni. Non solo. Lolli convinse il medico a girargli 1,1 milioni del prezzo della villa sia finanziare la società. Investimento che avrebbe reso, nelle promesse, un interesse del 4,5%. In realtà, per l'accusa, quei soldi Lolli semplicemente li intascò e il ''povero'' venditore rimase con un pugno di mosche in mano.
 

 

Alla fine secondo la Procura la villa con parco, del valore di 1,75 milioni, Lolli la pagò solo 650.000 euro. Il resto fu corrisposto con un assegno da 1,1 mln che Lolli si riprese subito, appunto, a titolo di finanziamento dell'azienda. I consulenti avrebbero incassato somme minori per mediazione, compravendita e per una perizia. Il notaio l'onorario previsto, attestando però (scrivono gli inquirenti) che il venditore aveva ricevuto il prezzo per intero. Invece aveva ricevuto solo una piccola parte, pur perdendo la proprietà dell'immobile (tanto che è stato poi costretto ad andare a vivere in affitto).
 

 

La villa peraltro non è più nella disponibilità di Lolli, essendo sotto sequestro nell'ambito del fallimento di Rimini Yacht. "Da questa accusa curiosa di truffa ci difenderemo -dice il suo legale, l'avvocato Antonio Petroncini - visto che c'è un signore che ha investito in una azienda".