Bologna, 3 ottobre 2013 - Al grido di “Ripresa economica solo a parole, scendiamo nelle piazze prendiamoci le scuole!” ha preso il via a Bologna la manifestazione dei collettivi studenteschi.
L’iniziativa rinominata “#stayrebel” è l’anticipazione della giornata di mobilitazione prevista domani in diverse piazze italiane. A Bologna gli studenti hanno deciso di scendere in piazza un giorno prima, vista la concomitanza con la festa del patrono della città domani.

In piazza XX settembre, a partire dalle 9, si sono radunati. Bloccato l’ingresso dei mezzi di via Indipendenza nei pressi della stazione dei treni; per questo sono cominciati i primi rallentamenti del traffico lungo i viali della città. Già presente davanti alla sede della Cisl, in via Milazzo, un presidio delle forze dell’ordine.

Le sedi di alcune banche sono state imbrattate con lancio di uova e vernici. Gli studenti hanno preso di mira anche la Cgil. All’altezza della sede del sindacato in via Marconi, sono i giovani in corteo hanno rivolto cori. Lo scorso anno, invece, i giovani si erano accaniti contro la Cisl - questa mattina presidiata dalle forze dell’ordine - lanciando anche sassi contro la vetrina d’ingresso di via Milazzo.

Contro la sede di una filiale di Unicredit, sempre in via Marconi, sono state lanciate uova mentre alcuni manifestanti accendevano fumogeni colorati.
Sulla biglietteria di Tper, l’azienda dei trasporti pubblici bolognesi, all’angolo con via Lame, alcuni ragazzi con la maschera di “V per vendetta” hanno scritto con uno spray “ladri ladri”.

“La fase politica che stiamo attraversando è caratterizzata da una profonda instabilità, questo governo di larghe intese si è dimostrato interessato solamente a difendere il posto in parlamento e a preservare lo status quo, cercando, con continui compromessi, di mantenere una governabilità politica che però sembra necessariamente destinata a infrangersi” spiegano gli studenti motivando la mobilitazione di questi giorni.

 

Poi il corteo ha raggiunto i giardini Margherita. Al parco i manifestanti arrivano passando per il centro della città e poi di nuovo per un tratto di viali, divertendosi a depistare le Forze dell’ordine (“Indovina dove andiamo” e “Noi andiamo dove ci pare”: sono i loro slogan gridati) e “sanzionando” con manifesti e bombolette, dopo i primi blitz in via Marconi, altri sportelli Tper, filiali di banca e la libreria Ibs di via Rizzoli (che chiude le serrande).
Proprio a pochi passi dai giardini, teatro poche settimane della rissa tra “Bolobene” e “Bolofeccia”, scatta un litigio all’interno della stessa manifestazione: motivi casuali, riferiscono alcuni ragazzi presenti alla scena, ma uno dei coinvolti prosegue il corteo con un’escoriazione al polso.
Entrati nel parco, subito una scritta (“Gardens invaders”) sul basamento della statua equestre di Vittorio Emanuele.

 

Si conclude con l’occupazione di uno stabile all’interno dei giardini Margherita il corteo degli studenti medi di Bologna.
“Vogliamo spazi”, gridano in coro gli studenti, mentre alcuni di loro (a volto coperto) forzano l’ingresso con piedi di porco, martelli e una sega circolare.
L’intenzione è di restare ai giardini almeno fino a stasera, per poi spostarsi di nuovo in corteo verso un’assemblea cittadina in programma a Scienze politiche, in strada Maggiore, per preparare una manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma il 19 ottobre.

 

Dopo la rissa tra “Bolobene” e “Bolofeccia”, il Comune ha annunciato l’aumento di vigili urbani e telecamere all’interno del parco: “Siamo sicuramente contro la militarizzazione dei parchi, ma l’obiettivo principale e’ mostrare che ci sono tanti spazi vuoti che come studenti possiamo valorizzare”, spiega Greg, del Cas e dell’istituto artistico.
Quello di oggi è dunque “prima di tutto un altro atto di denuncia”, continua lo studente, per cui non è detto che l’occupazione prosegua oltre la giornata di oggi: “Di spazi ne occuperemo altri”, promette il Cas.

 

IL COMMENTO DI GALLETTI

La nota del sottosegretario all’Istruzione Gian Luca Galletti in merito alla manifestazione: "In un momento in cui il Governo, dopo anni di tagli, è  tornato a investire sulla scuola, arrivano notizie di giovani che oggi sono scesi in piazza a Bologna a protestare con uova, vernice spray, piedi di porco e martelli. Mi sembra evidente che non si tratta di una manifestazione di studenti, ma solo di giovani violenti che oggi si sono permessi il lusso di imbrattare e sporcare la città senza una precisa ragione’’.
"Per quanto mi riguarda, come ho sempre detto, sono pronto e disponibile a incontrare gli studenti e a discutere dei motivi dei loro disagi, dei loro problemi, ad ascoltare le loro proposte, come quella della valorizzazione degli spazi pubblici - conclude il Sottosegretario - Dico invece no al dialogo con chi vuole la violenza fine a se stessa’’.