Bologna, 10 ottobre 2013 - Il presidente della Fiera, Duccio Campagnoli, ci prova: «La questione Motor Show in questi mesi l’abbiamo seguita costantemente con gli amici di Gl Events». E ancora: «A Giada Michetti (ad di Gl Italia ndr) va dato atto di un grandissimo impegno».

Bravi tutti, ma allora perché l’annuncio che salta il salone italiano dell’auto arriva da Facebook? Per avere qualche risposta bisogna scavare parecchio. E arrivare alla conclusione che il Motor Show è appeso a un filo esilissimo. Campagnoli è appena sbarcato da un aereo a Milano, di ritorno dagli Stati Uniti. «Abbiamo programmato — attacca — il Cosmoprof 2014 a Las Vegas. E con una crescita significativa». Parte quindi con il fuoco di sbarramento: «Il Cersaie ha avuto un buon successo, Lineapelle è in corsa, prepariamo la nuova Arte Fiera. Siamo una grande impresa che fa i conti con la crisi, anche quella dell’auto. Ma sappiamo riconvertire la nostra azione sulle aree di sviluppo e a livello internazionale».
 

Presidente, ha già mollato il Motor Show?
«Noo. Non voglio dire che si sopravvive anche senza Motor Show ma...».
 

Insomma, sarete pure grandi amici ma i francesi potevano aspettare il 15 per comunicarvi la loro decisione. L’incontro era già programmato.
«Certo. Un tantino ci ha un po’ sorpreso».
 

Un tantino? Ma era da mesi che trattavate...
«I punti, per noi, sono stati sempre due: l’ancoraggio del Motor Show a Bologna e la necessità di rilanciare il progetto».


Perché, vi erano fischiate le orecchie?
«Parla dell’ancoraggio? Sì, girava l’idea di farlo a Milano. E poi non posso mica fare una fiera di due padiglioni, una fieretta».


Non sarà invece la banale questione di uno sconto?
«Ma no, Gl è il secondo gruppo fieristico mondiale».
 

Mettiamola allora così: Gl per ogni edizione vi dovrebbe dare due milioni e, vista la crisi, vi ha chiesto di andargli incontro.
«Sì, ci dovrebbe dare un milione e otto a edizione».
 

E voi vi siete intestarditi sul minimo garantito...
«Qui non si parlava di minimo garantito ma di zero assoluto» sbotta. «Si può anche pensare che Gl cerchi una via d’uscita per andarsene a Milano».
 

E magari lei aveva ancora il dente avvelenato per la rata dell’anno scorso che vi devono pagare.
«Bravissimo, le risulta bene. Parliamo di un milione e mezzo circa».
 

Martedì di cosa parlerete con Gl?
«Della situazione. Poi valuteremo se parlare assieme coi costruttori o direttamente. Il punto vero è quello delle case automobilistiche. Se loro non ci stanno o hanno un progetto su Milano...».
 

Però sembra che con Cazzola ci potrebbero stare...
«Non conosco la proposta di Cazzola».
 

Milano avrà l’Expo.
«E Bologna ha le sue carte».
 

E poi?
«Parleremo con i soci e vedremo cos’ha da proporre ciascuno».

di Massimo Gagliardi

 

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