Bologna, 28 ottobre 2013 - E’ stato il gruppo del Pdl a comprare il gioiello di Tiffany che fu poi approvato dai revisori dei conti e rimborsato dalla Regione. Era il Natale 2010 e, assieme alle agende (per un totale di 600 euro) e alle ceste di varie grandezze acquistate dal gruppo, un consigliere piediellino pensò bene di fare un regalo di pregio con i soldi dei contribuenti, comprando da Tiffany un monile del valore di 480 euro. Poi lo mise a rimborso.
 

Nelle carte degli inquirenti che indagano sulle spese ‘pazze’ dei consiglieri regionali, il gioiello è indicato nel rendiconto periodico che il capogruppo mandò ai revisori per l’approvazione. Allora il capogruppo del Pdl era Luigi Giuseppe Villani (sostituito nel gennaio 2013 dopo essere stato arrestato a Parma per un’altra inchiesta), ma potrebbe non essere stato lui l’autore materiale dell’acquisto.
 

Villani è indagato con l’accusa di peculato assieme a tutti gli altri capigruppo: Marco Monari del Pd, Mauro Manfredini della Lega, Liana Barbati dell’Idv, il grillino Andrea Defranceschi, Silvia Noè dell’Udc, Matteo Riva del Gruppo misto, Roberto Sconciaforni della Federazione della sinistra e Gian Guido Naldi di Sel-Verdi. Sono indagati perché, appunto, erano loro a firmare i rendiconti. Ma quando l’esame dell’enorme mole di documenti acquisiti dalla Guardia di finanza sarà finito e si potrà attribuire ogni spesa pazza al singolo consigliere, allora l’elenco degli indagati si allungherà. E di molto.

IN VIALE Aldo Moro sono giorni di tensione e paura. Il clima è da fortino sotto assedio e regna la diffidenza reciproca fra i consiglieri. Quasi nessuno parla. E il silenzio più eloquente è proprio quello dei capigruppo. I quali, peraltro, sono i titolari delle carte di credito assegnate ad ogni gruppo. E da quelle tessere gli inquirenti sono partiti per esaminare gli acquisti effettuati dal 2010 in poi. Alcuni gruppi, peraltro, hanno dotato i singoli consiglieri di tessere bancomat, ma in quel caso è più difficile risalire agli acquisti perché spesso sono stati effettuati prelievi in contanti.

I PM Morena Plazzi e Antonella Scandellari, titolari del fascicolo seguito da vicino dal procuratore capo Roberto Alfonso e dall’aggiunto Valter Giovannini, vogliono far luce anche su un aspetto curioso: mentre infatti il gioiello del Pdl fu ‘approvato’ dai revisori dei conti della Regione e venne dunque rimborsato, altre due catenine comprate a Natale 2011 dal consigliere del gruppo Misto Matteo Riva furono invece ‘bocciate’. «Era il regalo di Natale per le mie due segretarie, che avendo un contratto cocopro non ricevono la tredicesima», si è giustificato Riva, che fu ‘costretto’ a pagarle di tasca sua. Fermo restando che certi regali a spese dei contribuenti destano parecchia perplessità, a lui fu detto «no», mentre ad altri, forse più influenti, fu detto «sì». Una disparità di trattamento tutta da chiarire.

Gilberto Dondi